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21 luglio 1969: la Luna, la voce di Armstrong e il mistero di quel “un” mai sentito

Cinquantasei anni dopo il primo passo sulla Luna, resta il dubbio su cosa disse davvero l’astronauta più celebre della storia

21 luglio 1969: la Luna, la voce di Armstrong e il mistero di quel “un” mai sentito

Era la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969. Milioni di persone con il naso all’insù e gli occhi incollati agli schermi – in bianco e nero, s’intende – seguivano uno dei momenti più iconici del Novecento. L’uomo, per la prima volta, camminava sulla Luna.

Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, fu il primo a toccare il suolo lunare. E mentre il suo piede sinistro lasciava un’impronta nella polvere extraterrestre, pronunciava parole destinate a scolpirsi nella memoria collettiva: «Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità». Frase perfetta, epica, scolastica. Ma non proprio corretta.

Nel silenzio lunare e nel fruscio della trasmissione radio, qualcosa non tornò. Armstrong disse davvero quella frase? O almeno, la disse esattamente così? In realtà, quella notte il primo uomo sulla Luna avrebbe dovuto dire:
«That's one small step for a man, one giant leap for mankind».
Ovvero: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità».

L’articolo "a", che nella versione originale serve a distinguere l’individuo dall’intera specie umana, nella registrazione non si sentì. Un dettaglio minuscolo, eppure fondamentale per il senso della frase.
Senza quel “un”, il messaggio si appiattisce, quasi si contraddice: “un piccolo passo per l’uomo” e “un grande balzo per l’umanità” sembrano riferirsi allo stesso soggetto.

Armstrong fu l’unico a sapere davvero cosa avesse pronunciato. La qualità audio della trasmissione, disturbata dal rumore di fondo, non aiuta a fare chiarezza. E lui, interpellato più volte in seguito, ha sempre sostenuto di aver detto “a man”, dando la colpa al microfono e ai nervi.

In una conferenza stampa, raccontò che la frase gli era venuta in mente pochi istanti prima di scendere dal modulo lunare. Ma secondo Dean Armstrong, suo fratello, la storia sarebbe un’altra: in un’intervista rilasciata nel 2012, dopo la morte di Neil, dichiarò che l’astronauta gli aveva mostrato un appunto scritto prima del lancio, dove la frase appariva già senza l’articolo. Volontario o no, l’enigma resta.

Oggi, 21 luglio, a 56 anni da quel giorno, Armstrong non c’è più, ma la sua voce continua a viaggiare nello spazio, sospesa tra onde radio e mito.
Un piccolo passo, sì. Ma ancora capace di farci discutere.

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