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Troppa frutta fa male ai bambini? La risposta della scienza smentisce i falsi miti

Gli zuccheri naturali della frutta non sono un rischio, ma una risorsa. A fare male sono quelli aggiunti nei cibi industriali

Troppa frutta fa male ai bambini? La risposta della scienza smentisce i falsi miti

Nel pieno dell’epoca "sugar-free", cresce tra i genitori la preoccupazione che anche alimenti naturalmente dolci, come la frutta, possano essere dannosi per i bambini. A fare chiarezza ci ha pensato Nick Fuller, esperto di nutrizione e ricerca clinica all’Università di Sydney, che in un articolo pubblicato su The Conversation ha spiegato perché questi timori sono infondati. “Dategliene in abbondanza: la frutta è nutriente, saziante e protegge dalla voglia di snack poco salutari”.
Il vero problema, spiega Fuller, non è lo zucchero in sé, ma la sua origine. Quello contenuto naturalmente nella frutta è accompagnato da fibre, vitamine e minerali essenziali, mentre gli zuccheri aggiunti – presenti in merendine, bibite gassate, snack confezionati – sono calorie vuote che non apportano alcun beneficio e possono favorire obesità e squilibri metabolici.

Frutta come mele, banane, mango e frutti di bosco rappresentano un valido alleato per la crescita, grazie all’apporto di vitamina A, C, E, acido folico, magnesio e zinco. Al contrario, i prodotti ultra-processati, spesso consumati quotidianamente dai più piccoli, offrono solo zuccheri raffinati privi di valore nutrizionale. Un rischio non solo per la bilancia, ma anche per lo sviluppo cognitivo e il benessere generale dei bambini.

Un altro falso mito riguarda il diabete. Secondo Fuller, non ci sono prove che lo zucchero naturale della frutta provochi il diabete. Il diabete di tipo 1 ha origine autoimmune, mentre quello di tipo 2 è correlato a sovrappeso e cattive abitudini alimentari. Uno studio del 2021 citato dallo stesso nutrizionista ha rilevato che i bambini che consumano almeno una porzione e mezza di frutta al giorno hanno un rischio ridotto del 36% di sviluppare il diabete di tipo 2.
Via libera quindi alla frutta fresca, con un’attenzione in più solo per succhi e frutta secca. I primi, spiega Fuller, perdono gran parte delle fibre durante la spremitura, mentre la frutta secca, essendo concentrata e facile da consumare in grandi quantità, va dosata con più attenzione.

Secondo le linee guida attuali:

  • da 1 a 2 anni: mezza porzione al giorno

  • da 2 a 3 anni: una porzione

  • dai 4 agli 8 anni: una e mezza

  • dai 9 anni in su: due porzioni al giorno

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