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«Turci? Non ero pronta dopo Silvio»

La Pascale torna a parlare del suo rapporto con Berlusconi e la cantante

«Turci? Non ero pronta dopo Silvio»

Francesca Pascale

Francesca Pascale torna a parlare di Silvio Berlusconi e mette anche una pietra tombale sopra il matrimonio con Paola Turci. Intervistata dal “Corriere della Sera” rivela le sue ambizioni in politica, anche se ammette che un erede del Presidente non esiste e che la notizie dalle sua morte è stato un colpo durissimo: «Ero talmente sconvolta che chiamai le mie sorelle: un dolore così forte lo avevo provato solo per nostra madre. Ma allora, 28 gennaio 2007, avevo chiamato Berlusconi: erano le tre e mezzo del mattino. Lui pronunciò parole piene di cura: mi sentii aggrappata a qualcosa di solido. Berlusconi diceva che avevo bisogno di libertà, che non poteva farmi vivere la sua vecchiaia e non voleva imprigionarmi. La situazione diventò fragile per tanti motivi. Ma la verità è che tra di noi non è mal finita, non ci siamo mai realmente separati». Poi le nozze con la cantante romana, un errore: «Non ero pronta dopo Berlusconi, era un chiodo schiaccia chiodo. Ma mi prendo la mia responsabilità. Di quella storia mi ha fatto soffrire l’ipocrisia: stavo con una donna che disprezzava Berlusconi, ma non il fatto di vivere in casa mia con il suo denaro».

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