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Salute
14 Febbraio 2025 - 07:40
Con l'importazione di circa 25 milioni di chili di miele nel 2024, un aumento del 16% rispetto all'anno precedente, Coldiretti ha lanciato un allarme. L'associazione sottolinea l'urgenza di mantenere alta la guardia contro il rischio di frodi, che non solo minacciano la salute dei cittadini, ma anche l'attività dei produttori italiani, già messi a dura prova dagli effetti del cambiamento climatico e dall'aumento dei costi di produzione.
Il miele straniero, spesso venduto a prezzi stracciati, sta mettendo all'angolo il prodotto italiano. Un caso emblematico è quello del miele cinese, che arriva in Italia a poco più di un euro al chilo, mentre la media generale si aggira intorno ai 2,9 euro al chilo. Questa concorrenza esercita una pressione al ribasso sulle quotazioni del miele italiano, rendendo difficile per gli apicoltori locali competere sul mercato.
Secondo il Centro Studi Divulga, il consumo di miele in Italia si attesta a circa mezzo chilo pro capite all'anno, un dato inferiore alla media europea di 600 grammi e ben lontano dai consumi della Germania. Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione attuale e ha offerto alcuni consigli per sostenere i circa 75mila apicoltori italiani, di cui oltre 7mila in Piemonte. Ha inoltre sottolineato l'importanza della biodiversità italiana, con oltre 60 varietà di miele che meritano di essere protette e valorizzate.
https://www.coldiretti.it/economia/ue-bene-direttiva-breakfast-su-miele-ma-occasione-persa-per-etichetta-succhi-e-marmellate
A supporto degli sforzi per contrastare le frodi, arriva la recente direttiva "Breakfast" dell'Unione Europea, che introduce l'obbligo di indicare chiaramente l'origine del miele sulle etichette. Giovanni Rosso, direttore di Coldiretti Asti, spiega che la dicitura "Italia" deve obbligatoriamente apparire sulle confezioni di miele solo di bandiera. Se il miele proviene da paesi dell'Unione Europea, l'etichetta deve riportare la frase "miscela di mieli originari della UE", indicando gli stati di origine. Allo stesso modo, qualora il miele provenga da paesi extraeuropei, ciò dev'essere specificato in etichetta.
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