L’assessore regionale al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucino, ha visitato questa mattina alcuni fra gli stabili più «problematici» gestiti da Atc a Torino nell’ambito della presentazione del nuovo «piano casa», elencando i numeri del fenomeno nel capoluogo piemontese e annunciando l’arrivo di nuove risorse entro breve tempo.
In sintesi: gli alloggi in locazione gestiti da Atc del Piemonte Centrale sul territorio della Città Metropolitana torinese (Torino e tutti i comuni della ex Provincia) sono 29.132. Di questi, in particolare, 18.512 si trovano nella Città di Torino.
Sull’intero patrimonio (Torino e area metropolitana) ci sono circa 1700 alloggi sfitti in attesa di manutenzione, per i quali sarebbero necessari circa 10milioni e mezzo tra manutenzione ordinaria, straordinaria e bonifica amianto. I costi variano da un minimo di circa 3mila euro, per gli appartamenti che si liberano in migliori condizioni e necessitano soltanto di interventi di manutenzione ordinaria e revisione degli impianti a 13-15mila per quegli alloggi che necessitano di opere più importanti di manutenzione straordinaria o bonifica di amianto.
Le case occupate abusivamente sono in tutto 190, delle quali 8 nei Comuni della provincia e 182 nella sola città di Torino, dove sono distribuite in modo sparso nei vari quartieri, con una leggera prevalenza nelle zone di Mirafiori a sud e Regio Parco/Barriera di Milano a nord, che sono anche quelle che vedono una maggiore concentrazione di patrimonio di edilizia sociale.
Il sopralluogo è iniziato in via Poma e in via Scarsellini, per proseguire in corso Lecce, via Aosta 31 e via Ghedini.
«Quello alla casa è un diritto fondamentale dell’individuo e delle famiglie - ha detto l’assessore Caucino - e ritengo inaccettabile che centinaia di persone siano in attesa di un’assegnazione, mentre quasi 200 alloggi, soltanto su Torino, sono occupati abusivamente. Così come non è ammissibile che vi siano 1700 alloggi che potrebbero essere assegnati, ma che necessitano di interventi di manutenzione e che al momento sono inagibili».
«Per questo - ha proseguito Caucino - ho già stanziato un milione e mezzo ai quali, a breve si aggiungeranno altri due milioni. I miei uffici sono inoltre già al lavoro per sbloccare la prima tranche di 8 milioni di fondi “ex Gescal” che giacciono in Cassa Depositi e Prestiti. Con queste risorse - che formano un corposo tesoretto di 10 milioni di euro - vogliamo ristrutturare la maggior parte degli stabili, dando finalmente accesso ai cittadini che hanno i requisiti a un loro diritto inalienabile».
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«Ci rivediamo tra un annetto - ha concluso Caucino - per verificare che davvero la situazione sia migliorata e che quella che è la mia visione politica sia diventata realtà: sfittanza zero, illegalità zero e occupazioni abusive zero».
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