Quaranta mansarde bruciate, due superattici e quattro appartamenti al quarto piano distrutti per un totale di circa 3mila metri quadrati completamente carbonizzati. È il tragico bilancio dell’incendio che ha devastato quattro palazzi tra via Lagrange e piazza Carlo Felice impegnando decine di pompieri per cercare di domare le fiamme che si annidavano nei sottotetti anche ieri notte e in giornata.
Facendo un rapido calcolo, il valore degli appartamenti andati in fumo si aggira sui 15 milioni di euro a cui si devono aggiungere gli arredi e gli oggetti presenti all’interno degli appartamenti. Considerando 2mila euro al metro quadrato per la ricostruzione la spesa complessiva sarebbe di circa 6 milioni di euro, a cui se ne devono sommare altri per i costi di rimozione delle macerie. Ma a chi spetta pagare i danni?
«Si parla di milioni di euro di danni, ma l’assicurazione dei palazzi ha un tetto molto alto, circa 20 milioni di euro, e i condomini dovrebbero essere tutti rimborsati dall’assicurazione che si riverserà sui responsabili» ha spiegato l’ingegnere Pietro Tibiletti, l’amministratore dei palazzi andati a fuoco. Responsabili che dovranno essere individuati con le dovute indagini. Ma al momento l’ipotesi più probabile della causa dell’incendio sembra sempre essere riconducibile alle scintille scaturite durante la saldatura di una cassaforte a un pilastro in uno dei due attici, a opera di un fabbro, già indagato, che avrebbero incendiato l’isolante presente nell’intercapedine della parete.
«La proprietà ha commissionato l’opera esternamente e noi non c’entriamo nulla con ciò che è accaduto, i nostri lavori di ristrutturazione non presentano rischi di incendio» dice Giuseppe Quartararo, capocantiere della ditta Fiammengo, incaricata di effettuare i lavori nell’attico andato a fuoco, interrogato ieri dai pompieri. La ditta ha comunque offerto le sistemazioni negli hotel agli sfollati e messo a disposizione una piattaforma ai pompieri.
Powered by
«L’incendio - sottolinea Quartararo - è partito dalla combustione del vecchio isolante plastico, forse Eps». Ma è normale che un isolante prenda fuoco? «Le schiume polimeriche sono materiali infiammabili - spiega Andrea Baggio, ricercatore del Politecnico -, ma i produttori dovrebbero tenere conto del rischio e aggiungere degli additivi per garantire le proprietà antifiamma dei materiali. Ci sono poi isolanti che presentano rischi decisamente minori come i pannelli in fibra di vetro».
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter ...
Buongiorno Torino!La nostra newsletter quotidiana gratuita, con tutte le notizie più fresche del giorno.
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone Vicedirettore: Marco BardesonoCapo servizio cronaca: Claudio Neve Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..