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Ex parcheggio olimpico a pezzi: «I progetti sono in alto mare»

ex parcheggio olimpico

Un tempo parcheggio olimpico, oggi area al servizio del degrado e dell’abbandono. Non sono previsti tempi buoni per i cimeli di Torino 2006 di via Giordano Bruno. La querelle tra la Città di Torino, proprietaria dei terreni, e la società privata, che aveva aderito all’acquisizione dell’area di zona Filadelfia e a quella degli ex spettacoli viaggianti di corso Traiano, ha di fatto congelato ogni prospettiva di riqualificazione.

La situazione

Preda delle erbacce e dei rifiuti, il quadrilatero che confina con via Zino Zini continua a essere utilizzato in maniera impropria. Tutto grazie a transenne abbattute o semplicemente spostate quel tanto che basta per far passare una persona. Qua e là spicca qualche giaciglio appartenuto a un barbone. Di senzatetto o di disperati, in realtà, neanche l’ombra ma c’è chi giura che sia necessario venire da queste parti di sera per assistere a qualche movimento in più. E poi c’è il solito problema del rifugio antiaereo che la Circoscrizione 8 voleva riaprire al pubblico, riqualificandolo e mettendolo in sicurezza. E che al momento resta in una sorta di limbo. Aggiungendosi agli altri grattacapi. A cominciare dai problemi strutturali del villaggio olimpico, tra crepe e caduta quasi giornaliera di intonaci da balconi e facciate. E continuando con quei progetti mai partiti (si parlava di nuovi palazzi) rimasti sempre sulla carta.

La volontà della 8

Il consigliere di Lista Civica in circoscrizione Otto, Alessandro Lupi, autore di un sopralluogo ha chiesto più volte lumi sul futuro dell’ex parcheggio. «Persino i marciapiedi sono in uno stato disastroso - racconta Lupi -, ed entrando dentro quel sito la situazione non migliora». Parole duro anche dal presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano. «Ci giungono voci che la società voglia concentrare le sue attenzioni su corso Traiano - replica Miano -. Intanto sulle ex arcate è tutto in alto mare. Se non c’è più interesse tanto vale dirlo, noi abbiamo le idee chiare e vorremmo realizzare un parcheggio o, in alternativa, lavorare sulla mobilità sostenibile».

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