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Il tempo è congelato negli orologi pubblici: «È ora di riattivarli»

Orologi
Che ore sono? Per rispondere a questa domanda, senza ricorrere a smatphone e orologi da polso, basterebbe consultare uno dei tanti orologi pubblici della nostra città, affissi agli incroci o sulle facciate di palazzi e stazioni. L’uso del condizionale però è d’obbligo dal momento che le lancette di questi orologi storici si stanno fermando una dopo l’altra. In totale sono una quarantina, dislocati per le vie e le piazze del centro, ma non mancano neppure in periferia.

Il tempo si è congelato nei riquadri di via Garibaldi angolo piazza Statuto, via della Rocca angolo via Mazzini e in zona Gran madre, tra via Romani e via Monferrato. Solo per citarne alcuni orologi in centro. Fermo è anche quello di via Madama, angolo corso Vittorio, così come l’orologio posto sulla facciata della vecchia stazione di Porta Susa. Chi va al mercato di Santa Rita non può più leggere l’ora sul tondo di via Tripoli angolo corso Sebastopoli.

Questa, in sintesi, la mappa dei guasti, molti dei quali sono caduti in disuso con l’ avvento dei cellulari. Una fine simile a quella che ha interessato anche le cabine telefoniche. Il motivo? Ci vogliono troppi soldi per rimetterli in funzione e il Comune, anni fa, ci ha rinunciato. Più che i guasti, sono le batterie scariche, mai più sostituite, ad aver fermato i meccanismi. Non certo un bel biglietto da visita per i turisti che non possono godere a pieno della storia della nostra città che conta una quarantina di orologi pubblici.

Fa sorridere pensare che proprio da Torino, dal 1979 fino a sei anni fa l’Inrim, Istituto nazionale di ricerca metodologica, mandava l’ora esatta alla Rai che la trasmetteva a tutto il resto d’Italia. Così è stato per 37 anni, poi l’avvento del digitale ha sospeso collaborazione. Lo stesso è accaduto agli orologi pubblici. Una beffa che non è andata a genio ai residenti del centro città. «Sarebbe opportuno che vengano riattivati al più presto» sottolinea Alberto, un residente di via Cavour. «Oltre che belli esteticamente hanno anche una funzione, è giusto riattivarli» sottolinea Michele, residente in via Garibaldi.
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