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Il retroscena
12 Agosto 2023 - 06:19
Due cuori e un’azienda. Potrebbe intitolarsi così la storia che corre parallela alla fiction dell’estate Seymandi-Segre. Perché oltre all’amore (tradito), a tenere unita la coppia di cui tutta Italia parla per le corna, c’erano le imprese. Una in particolare. La Savio Thesan Spa di Chiusa San Michele in Val di Susa, che era gestita da Segre attraverso la Fp Holding e nel 2021 aveva registrato perdite per 2,8 milioni a fronte di un fatturato di 24,5 milioni, con un centinaio di milioni di debiti. La Savio è finita in concordato preventivo, con un decreto di omologa datato 21 aprile 2022 seguito da un contratto di acquisizione del 16 novembre.
A comprare la Savio è Hope, una società nata nel 2020 con l’80% delle quote in mano a Giulio Segre, figlio di Massimo, che l’anno successivo le cede a Cristina Seymandi, divenuta nel frattempo fidanzata del papà. Il 20% restante delle quote è detenuto da Vittorio Moscatelli, amministratore delegato della Ipi, la società che gestisce un patrimonio immobiliare da oltre 300 milioni di euro e che fa capo proprio a Segre. Il patrimonio di Hope è di tutt’altro genere. Al 31 dicembre del 2021, il fatturato era di 4mila euro, la perdita d’esercizio ammontava a 91mila euro, con un capitale sociale di appena 10mila euro. Un’azienda su cui non scommettere, verrebbe da dire ai profani. Eppure, è proprio la Hope ad acquisire la Savio, salvandone il nome e i 153 dipendenti.
Non da sola, però. Ma grazie all’intervento della Regione che, attraverso Finpiemonte, finanzia l’operazione di salvataggio con due milioni di euro. Con la finanziaria che ieri è intervenuta sulla vicenda con una nota. “Con riferimento alle notizie di stampa in merito al contributo concesso, a valere su un bando regionale, da Finpiemonte alla società Hope srl (ora Savio spa) per l’acquisizione da parte della stessa di un ramo d’azienda della Savio Thesan spa, con un progetto pari a circa 9,7 milioni di euro e con il contestuale salvataggio di 153 posti di lavoro, si precisa: la domanda, risalente al febbraio 2021, é stata valutata conformemente alle procedure da un comitato composto da funzionari di Finpiemonte e di Regione Piemonte, insieme ad esperti esterni”. E poi: “All’esito di una lunga e puntuale istruttoria, in conformità al parere positivo del comitato, il contributo è stato concesso per un importo complessivo pari a 2.066.200 Euro». Infine: «L’erogazione è avvenuta in esito al riscontro positivo dei controlli previsti dalla procedura». Quali conseguenze avrà, se ne avrà, la rottura sentimentale tra Segre e Seymandi si vedrà. Per ora, l’unica cosa certa è che 153 lavoratori vivono con il fiato sospeso.
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