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IL CASO

Il Pronto soccorso di Carmagnola non chiuderà di notte. Cirio ci mette una pezza, me restano i dubbi

Dopo giorni di polemiche l’assistenza è garantita 24 ore su 24

ospedale carmagnola

L'ospedale di Carmagnola

Il Pronto soccorso di Carmagnola non chiuderà di notte. A mettere la parola fine su una diatriba che si trascina da giorni ci ha pensato direttamente il presidente della Regione Alberto Cirio, dando mandato all’Azienda Zero di mettere a disposizione il proprio personale dell’Emergenza-urgenza in modo da garantire l’apertura 24 ore su 24 senza alcuna revisione del servizio.

«Ci siamo immediatamente attivati per individuare la soluzione che prevede l’intervento di Azienda Zero a supporto del personale dell’ospedale che così potrà continuare a rispondere in maniere efficace ai bisogni di cura della cittadinanza» annuncia il presidente Cirio, che ha subito informato la sindaca di Carmagnola, Ivana Gaveglio, che nei giorni scorsi aveva a più riprese espresso preoccupazione per la chiusura del pronto soccorso. «Sono lieta che il rischio sia scongiurato» commenta Gaveglio.

Un lieto fine? Non è detto. «Ci chiediamo cosa sia successo in 24 ore e se le scelte che riguardano la salute pubblica siano o no prese dopo una attenta valutazione della situazione e condivise con l’assessorato e con i lavoratori» domanda Chiara Rivetti di Anaao Piemonte. Il tempismo della decisione non convince. Così come non è chiaro da dove verranno dirottate le risorse umane per garantire l’assistenza. «Non è sufficiente che i servizi siano aperti, devono garantire la qualità delle cure e la sicurezza delle stesse, sia per i lavoratori che per i pazienti» aggiunge Rivetti.

Si mostra scettico anche Francesco Coppolella (NurSind Piemonte). «Purtroppo molti altri tagli non hanno lo stesso epilogo - premette -. La verità è che manca un piano e mancano investimenti a tutti i livelli e che si agisce sul momento a seconda di logiche non sempre comprensibili».

Il personale scarseggia, la coperta è corta. «La domanda nasce spontanea: dal momento in cui le assunzioni del personale pubblico sanitario sono a saldo meno zero, questo personale da dove è stato preso? Hanno tolto personale ad altre Asl, o peggio, continuano a usare la sanità privata per sopperire alle mancanze a suon di fatture da 100 euro l'ora?» domanda il consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno, annunciando di voler procedere con un accesso agli atti e delle interrogazioni in Aula.

A rispondere dovrà essere l’assessore regionale con delega alla Sanità, Luigi Icardi, oggi di ritorno dalla missione in Cina, tra vino e ospedali. Chissà che non abbia portato a casa anche qualche medico urgentista.

Ha collaborato Federico Gottardo 

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