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LA STORIA
10 Settembre 2023 - 12:00
Bimba di 13 anni ha un arresto cardiato a casa: salvata grazie a un sms al suo cardiologo. Già da tempo la piccola accusava malori, che spesso le causavano anche perdite di conoscenza e aveva consultato diversi medici e specialisti, finché si era cominciato a sospettare un problema cardiaco.
Il Loop Recorder
Qualche mese fa la bambina era stata portata all'ospedale Infantile Regina Margherita, dove il dottor Fulvio Gabbarini, responsabile dell’Aritmologia pediatrica del Dipartimento di Pediatria, diretto dalla professoressa Franca Fagioli, le aveva impiantato sottocute un piccolo apparecchio chiamato Loop Recorder, che controlla in tempo reale ogni battito cardiaco e lo registra.
Che cos'è
Questo piccolo apparecchio miniaturizzato è il frutto di una tecnologia elettromedicale molto avanzata, che permette di analizzare il ritmo cardiaco e di trasmettere le registrazioni ad un server centrale, al quale ci si collega in maniera crittografata per visionare queste registrazioni. La bimba era sottoposta a un monitoraggio cardiaco continuo da remoto. In altre parole, il cardiologo poteva controllare il cuore in ogni momento.
L'arresto cardiaco
Il nostro cuore funziona a corrente, c’è un punto da cui parte il segnale elettrico e una strada che porta questo segnale in tutto il cuore per farlo contrarre e pompare il sangue. Problemi in questo meccanismo elettrico, sia che il cuore batta all’impazzata sia che l’impulso non si formi più o che non abbia più la strada su cui viaggiare, possono portare all’arresto cardiaco e alla morte. E' il caso della piccola paziente.
Sms alert
Il Loop Recorder trasmette a un server centrale quello che registra e il dottor Gabbarini lo aveva programmato in maniera tale che potesse anche trasmettere un Sms sul suo cellulare, nel caso si verificassero eventi pericolosi: la paziente infatti era particolarmente a rischio, perché la sua malattia aveva dimostrato di peggiorare velocemente.
Era il giorno di Ferragosto quando la piccola si sente male e sviene. Immediatamente i genitori la portano all'ospedale Regina Margherita, ma intanto il Loop Recorder aveva registrato che il suo cuore si era fermato per venti secondi prima di ripartire di nuovo, ed aveva già trasmesso un SMS di “alert” sul cellulare del dottor Gabbarini, che in quel momento si trovava in vacanza fuori regione.
Il pacemaker
Appena ricevuto l’Sms il medico è partito per Torino e le ha impiantato un pacemaker, onde evitare che si potessero ripetere a breve altri episodi che mettessero a rischio la sua vita. La telemedicina ha così permesso di diagnosticare due cose: che l’impulso elettrico periodicamente non si generava e che non aveva più una strada da percorrere per poi permettere al cuore di pompare. Il pacemaker impiantato quindi non solo ha assicurato la continua formazione dell’impulso elettrico, ma siccome è stato impiantato con una tecnica detta di “pacing paraHissiano”, ha praticamente ricostruito artificialmente anche quella strada interrotta.
Dopo l’intervento la bimba successivamente è stata dimessa dall’Aritmologia pediatrica ed è tornata a casa in buona salute.
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