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Le lettere a TorinoCronaca del 2 gennaio

Le affermazioni dei politici - Cani e botti, ma le persone? - L'auto elettrica

Le lettere a TorinoCronaca del 2 gennaio

Politica
Le promesse non mantenute
Egregio dottor Fossati, ai primi di agosto usciva un articoletto su TorinoCronaca qui che intitolava: “Meloni-Piantedosi: più sicurezza e stretta sui migranti”, ma, arrivati a dicembre, i numeri degli immigranti sono aumentati in modo esponenziale; per la sicurezza non ne parliamo!? Non sono stanchi di prenderci per il naso? Quando è venuta a Torino la signora Meloni aveva affermato, e i giornali lo avevano riportato, che presto non ci sarebbero più state code alle prenotazioni. Indovini?! Vorrei solo che non facessero affermazioni non attuabili, soprattutto da persone che dovrebbero pensare, prima di affermare.
Maria Milvia

Comune
Pensa ai cani ma le persone?
Quando sento per radio la pubblicità che fa il Comune di Torino mi viene tanta tristezza pensando alle migliaia di persone in attesa di cure mediche nelle liste con tempi di oltre un anno per poter eseguire un esame o intervento chirurgico in ospedale. Mentre per radio ci fanno sapere che il Comune di Torino si preoccupa della salute dei cani per i botti di Capodanno. Io sono un amante dei cani e li ho sempre avuti perché li ritengo in molti casi migliori delle persone. Se poi per strada ci sono gli stupidi che esagerano con i botti di fine anno cosa ci possiamo fare? Il cane lo tengo chiuso in casa amorevolmente. Poveri noi, quante ne dobbiamo sentire e vedere ancora… In via Roma, via Nizza, sotto i portici e nelle stazioni, ci sono persone che dormono nei cartoni tutto l’anno. Politici locali, medici e magistratura indifferenti a chi ha bisogno di cure. Dove sono le istituzioni? Ci fanno girare come trottole da una città all’altra per fare esami che poi dopo un anno se ci siamo riusciti a metterli insieme porteremo in visione finale ad un medico disponibile in agenda ma, passerà un altro anno sempre che il medico della mutua ci sia ancora. Poi ci dicono che siamo in troppi ma se paghi in clinica privata c’è posto subito. Quando gli conviene siamo in troppi, poi sempre per radio continuano a prenderci in giro, compresi i giornali. Per me c’è un calo umanitario, dove ti chiedono soldi in offerte di solidarietà senza vederne i frutti.
Tony

Industria
L’auto elettrica già 100 anni fa
Egregio dottor Fossati, faccio eco alla lettera del signor Panizza di domenica 31 dicembre. Forse sarò troppo pessimista, ma dubito che Torino torni ad essere la capitale dell’auto “specie di quella elettrica”. Mi viene da sorridere rileggendo su “Storie di Cose”: Torino 1898, ditta STAE “Società Torinese Automobili Elettrici”, Ditta GALLIA “Società di Vetture Elettriche”, Ditta Caramagna già Società DORA “Automobili a Motori Elettrici”. Quest’ ultima come da catalogo: Motore silenzioso, privo di vibrazioni, facile da guidare, autonomia 80-100 Km retromarcia e freno elettrico (come quello adottato attualmente in Formula uno). OK per l’elettrico: proviamoci ancora una volta e speriamo che questa sia quella buona.
Piermario C.

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