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La parola ai lettori

Le lettere a TorinoCronaca del 3 gennaio

Il museo dei capelli - Lacrime di cicala - Pensieri per il nuovo anno

Le lettere a TorinoCronaca del 3 gennaio

Curiosità
A Elva il museo dei capelli
Egregio direttore Fossati, desidero ricordare un’attività lavorativa d’altri tempi. Nella provincia di Cuneo esiste un paese di nome Elva, che ospita il Museo dei Capelli. Si tratta di un museo etnografico che ricorda il mestiere girovago del “pelassier”. Era questi una persona che girava di casa in casa a raccogliere trecce e capelli per fare parrucche e “tupè”. Un mestiere ormai scomparso che per molto tempo diede da vivere all’intera comunità arroccata tra le montagne della Val Maira. I raccoglitori di capelli, ossia “i pelassiers” nella parlata locale, si recavano persino in Francia, in Veneto e in Friuli per raccogliere i capelli delle donne e delle fanciulle, pagando in contanti o barattando con un telo o un asciugamano la loro mercanzia. I capelli di vario colore venivano poi lavati con acqua e soda, districati con pettini diversi per lunghezza e finezza, ravviati, raccolti in ciocche e rivenduti nei mercati di tutto il mondo. L’ingegno montanaro era così diventato proverbiale per la solerzia con cui si adattava alle mode: ossigenavano se era richiesto il biondo e lasciavano lo scuro secondo la tendenza del mercato. Il vecchio mestiere scomparve negli anni Sessanta quando le parrucche furono sostituite da quelle sintetiche.
Nunzio Dell’Erba

Vip
Sono stati cicale e ora piangono
Egregio direttore Fossati, è stato un anno di restrizioni per tutti noi, ma ci sono delle cicale che nonostante abbiano una pensione non proprio da tutti si lamentano, vedi Emilio fede che si lamenta che, nonostante abbia una pensione di ottomila euro mensili, secondo lui non riesce a vivere, perché, deve pagare la rata della macchina, l'autista, la cameriera e la badante e l'affitto casa. Questi personaggi non hanno saputo monetizzare quanto guadagnavano, ma hanno fatto le cicale, facendo una vita di lussi e sprechi, avendo tutto e di tutto. Vedi Pippo Baudo che nonostante abbia solo novecento euro di pensione, fa una vita agitatissima, perché ha saputo fare la formichina, monetizzando i suoi guadagni. Ricordiamoci che ci sono i periodi delle vacche grasse e anche quelle magre.
Osvaldo Bertino

Buon 2024
In ogni cosa c’è un principio
Oggi in mezzo alle cose vecchie cerco quello che è nuovo. In ogni fine vedo un principio, e tutti i cocci dei mie pensieri tornano ad unirsi, anche quando mancano i pezzi, o non si sa a quale parte del ricordo appartenga l’altra. Lo stesso con i miei deboli pensierini, a volte li scrivo con le parole vecchie, quelle che sono piene di muffa, quelle che sono state relegate in un angolo anche di un dizionario. Alcune, non so cosa vogliano dire; altre, hanno detto tante volte la stessa cosa che ormai ho perduto il senso di ciò che dicono. Ma quando le unisco, scrivendo riga dopo riga, quello che sento nel mio animo ha sempre un altro senso. Questo breve pensiero, per esempio, non ha niente di nuovo. Le parole, certo sono facili, e anche i sensi sono ovvi. Ed è per questo che cammino, in mezzo a loro, in cerca di cose nuove, e quando arrivo alla fine, vedo un principio, e so che tutto torna a unirsi, come se qui non mancasse niente.
Giorgio Cortese

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