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Il processo

Calci e pugni per farsi pagare: nei guai la coppia di usurai venuta dal Perù

Il racconto delle vittime: «Ho paura che se la prendano con me o con la mia famiglia»

Calci e pugni per farsi pagare: nei guai la coppia di usurai venuta dal Perù

Foto di repertorio

Chiedevano interessi fino al 20% per i soldi prestati ai loro connazionali in difficoltà. Piccole cifre ma chi non pagava si prendeva pure calci e pugni dalla coppia di peruviani, poi finiti entrambi a processo: lei ha già patteggiato una pena a due anni e quattro mesi, lui era in aula ieri mattina per difendersi dalle accuse di usura, tentata estorsione e lesioni personali (assistito dall'avvocato Rocco Femia).

In tutto i due avrebbero prestato 4mila euro a quattro loro "clienti", che poi hanno dovuto restituire interessi per 11.870 euro: «Io ho chiesto 500 euro, poi ne ho restituiti 100 al mese per nove mesi - ha raccontato in aula una testimone - Alla fine ho pagato 1.400 euro». Un altro aveva detto ai carabinieri di aver consegnato 2.500 euro per conto di una signora che era stata picchiata dalla coppia di usurai, accusati di averle danneggiato i denti a furia di calci e pugni: «No, ho detto una bugia allora. Non so niente di questa storia e non voglio essere coinvolto» ha ritrattato in aula il testimone, che ora rischia di essere indagato per falsa testimonianza. «Io dico che sta mentendo adesso, forse perchè ha paura dell'imputato» replica il pubblico ministero Paolo Del Grosso in aula. Che ha ribadito lo stesso concetto a un'altra signora che continuava a cambiare versione sulla vicenda: «Ora dice che non ha nulla da temere ma ai carabinieri ha raccontato che aveva terribilmente paura di ritorsioni per lei e la sua famiglia in Perù».

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