Il Pnrr e gli impianti sportivi: «Molti cantieri non sono ancora partiti». E scatta l'allarme

Accolti con squilli di tromba, eppure a conti fatti ancora al palo. Dalla piscina Colletta alla Trecate passando per la Lombardia e la Franzoj: gli impianti sportivi attendono i cantieri di riqualificazione previsti nell’ambito dei lavori del Pnrr. La scadenza, del resto, la conoscono tutti: fine 2026.

Le imprese affidatarie dei progetti hanno tutto in mano ma causa lungaggini burocratiche tra il consorzio di Bologna (l’affidatario) e le subappaltatrici i lavori non sono ancora partiti. Eccezion fatta la posa di qualche transenna. E così cominciano i primi malumori, almeno dalle Circoscrizioni dove «il timore - spiega il coordinatore allo Sport della 5, Luigi Borelli che ha convocato la commissione - è quello di perdere i fondi e lasciare i lavori a metà».

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Ovviamente tutti incrociano le dita e sperano che questa opzione non venga nemmeno presa in considerazione tra due anni. «Ma la possibilità che questi cantieri partano tutti insieme è quasi fantascienza» ha aggiunto l’ingegnere del Comune, Dario Bernocco. Per quanto riguarda la Franzoj gli interventi dovevano partire a luglio e terminare a marzo 2024. Invece non è stato fatto ancora nulla. In forte ritardo anche la Colletta, lo stadio Primo Nebiolo, la Trecate (i cui lavori sarebbero dovuti partire tra luglio e settembre).

Paura anche per la Lombardia la cui di inizio, marzo 2024, potrebbe non essere rispettata. «Il problema è il rapporto con le associazioni concessionarie - continua Borelli -. Cosa facciamo ora? Per me gli accordi vanno prolungati fino a maggio, sotto condizione». Tradotto: se cominciano i lavori bisogna sospendere la concessione. Ma le preoccupazioni non toccano solo la 5.

«La speranza è che sia solo un piccolo intoppo singolo, non legato a tutti gli altri cantieri - aggiunge il presidente della 4, Alberto Re -. Inoltre speriamo che i lavori alla Franzoj partano (e finiscano) quanto prima. Perché per quanto riguarda la piscina coperta abbiamo associazioni (che oggi usano altri impianti) che vorrebbero ripartire quanto prima con le attività». E dalla 7 rincara la dose anche il presidente, Luca Deri. «Noi speriamo che il problema si risolva presto...».

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