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IL CASO

Otto case automobilistiche pronte a produrre in Italia. L’annuncio di Urso

Oggi la discussione sullo stabilimento di Melfi, domani il focus su Mirafiori e giovedì tocca ad Atessa

 il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso

il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso

Sarebbero otto le case automobilistiche che hanno già avuto contatti con il governo per iniziare a produrre veicoli in Italia. «Sei, sette, otto...» abbozza il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del tavolo sullo stabilimento Stellantis di Melfi. «Anche gli altri produttori sono consapevoli che la politica europea sta cambiando» ha spiegato. «Sono diverse le case alla ricerca di un Paese in cui investire». E l’Italia, in questo senso, appare come un paradiso «ideale», dal momento che è «l’unico Paese con una sola casa produttrice e perché il delta tra produzione e immatricolazione è il più alto d’Europa» ha sottolineato ancora il ministro Urso. E ancora, «perché abbiamo un ecosistema di design e indotto di qualità. Le condizioni non potrebbero essere migliori» ha concluso Urso.



In pochi mesi l’accenno alla presenza di nuove case produttrici (oltre a Stellantis) che sarebbero pronte ad aprire bottega in Italia si è fatto sempre più concreto. «Il governo ha dato, ora è l’azienda che deve dare all’Italia» ha fatto sapere ancora il ministro. «Capisco che Tavares tuteli gli azionisti ma il governo deve tutelare gli italiani. L’azienda deve adattare il suo piano a quello che il sistema Italia si aspetta». Va in questa direzione anche l’intenzione di reindirizzare il piano incentivi da quasi un miliardo di euro stanziato dal governo. «Se quest’anno la produzione nazionale delle auto aumenterà in maniera significativa rispetto agli anni precedenti confermeremo questa misura, altrimenti destineremo le ulteriori risorse del Fondo automotive interamente a sostenere nuovi produttori nel nostro Paese» ha commentato Urso, al termine del tavolo con i sindacati su Stellantis al Mimit.

È iniziato così, con la conferma dei cinque modelli da parte di Stellantis a Melfi, un percorso di analisi dei singoli stabilimenti dell’azienda alla presenza di sindacati, regioni, azienda e Anfia. Domani, come noto, sarà il turno di Mirafiori e giovedì di Atessa, sui veicoli commerciali. «Alla fine di questo “secondo tempo” vorremo giungere a un documento conclusivo vincolante sia per l’azienda sia per il governo e per le regioni, e che sia condiviso dalle parti sociali e dall’Anfia» ha concluso il ministro Urso.

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