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IL CASO

Il carabiniere entra in giunta. "Militarizzare Torino? Serve un approccio equilibrato e inclusivo"

Marco Porcedda, parla il nuovo assessore alla Sicurezza del Comune di Torino

Marco Porcedda

Marco Porcedda

«Ho avuto paura tante volte nella mia vita. E non nego che un velo di inquietudine l’ho avuta anche mentre riflettevo sulla proposta che mi ha fatto il sindaco. Penso sia normale avere timore del cambiamento». E per il tenente colonnello (ora in aspettativa) il cambiamento c’è stato, eccome. Marco Porcedda fa il suo debutto nella Sala Rossa di Torino, vestendo i panni del nuovo assessore alla Sicurezza della città. Completo blu, sorriso gentile, Porcedda ascolta attento gli interventi dell’aula e poi, quando è il suo turno, legge il discorso che si è preparato e cita Giovanni Falcone, «un grande italiano che ha pagato con la vita il suo senso dello Stato».

Da Nassiriya a Torino
Nato a Ragusa il 23 aprile 1980, sposato e con due figli, Porcedda ha iniziato la carriera militare quando aveva appena 16 anni a Milano, dove frequenta la Scuola Militare Teulié. Subito dopo ha vinto il concorso per l’Accademia Militare di Modena, come Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. Lavora a Torino già agli inizi degli anni duemila e, dopo una parentesi come Comandante della Polizia Militare della base di Nassiriya, in Iraq, si è spostato a Pinerolo in occasione delle Olimpiadi, Parolimpiadi e Universiadi di Torino 2006. Dal 2023 a oggi è Comandante del Reparto Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Torino, dove ha iniziato un percorso di rinnovamento e innovazione nell’ambito della Tutela del Made in Italy.

Il debutto il Sala Rossa
«Sono nato in un piccolo paese siciliano, Santa Croce Camerina» si racconta Porcedda al consiglio comunale. «Mio padre faceva parte della Guardia di Finanza, mia madre era dipendente comunale. Sono cresciuto in una famiglia in cui il dovere civico di fare qualcosa per gli altri è sempre stato il fulcro».

Giovanissimo ha deciso di intraprendere una vita in uniforme. «Preferisco parlare di uniforme, piuttosto che di divisa» precisa. «Volevo seguire l’esempio di mio padre - prosegue -. Nel 2014, quando è mancato, ho promesso - a lui e a me stesso - che avrei portato avanti i valori che mi ha saputo trasmettere. L’opportunità che il sindaco ha voluto fornirmi si inserisce in quella promessa».

L'idea di sicurezza
La conoscenza tra il primo cittadino e il nuovo assessore è avvenuta tramite interposta persona. «Il sindaco conosce mia moglie. Anche lei è geologa» fa sapere Porcedda, che ora si metterà a studiare i dossier lasciati in eredità dall’assessore Gianna Pentenero. Il passaggio di consegne non c’è ancora stato, ma il metodo sembra essere quello della continuità di programma. «Solo un approccio equilibrato e inclusivo può coniugare le esigenze di avere nel contempo la capacità di rispondere ai bisogni della cittadinanza e di far sentire nessuno escluso o dimenticato - spiega Porcedda -. È sempre stato il mio modus operandi e continuerò ad agire in questa direzione».

La ridistribuzione delle deleghe

Al nuovo assessore vengono assegnate le deleghe in precedenza affidate alla Vicesindaca relative a Legalità, Servizi generali ed economato, Contratti ed appalti insieme quelle precedentemente di competenza dell’assessora uscente di Polizia municipale e Politiche per la sicurezza, Sistemi informativi e cybersecurity. La Vicesindaca assumerà ora le deleghe a Lavoro, formazione professionale, attività produttive e sviluppo, Rapporti con il sistema carcerario e Sicurezza sul lavoro in ambito comunale e nei rapporti con gli enti competenti e interessati, precedentemente assegnate all’assessora uscente insieme a quelle di nuova istituzione alla Partecipazione e al Comitato Unico di Garanzia. Rimangono invece in capo al Sindaco le deleghe precedentemente in capo all’assessora uscente del Coordinamento politiche per la multiculturalità e integrazione dei “nuovi cittadini” e delle Politiche per l’Area Metropolitana e metromontana nonché la Cooperazione internazionale, precedentemente assegnata alla Vicesindaca. La delega dell’assessore all’Urbanistica “Banca Dati e nuova cartografia” assume la nuova declaratoria “Sistema informativo territoriale”. Mantengono invece inalterate le deleghe tutte le altre assessore e assessori.


Appalti e contratti
Porcedda assume poi la delega “Contratti ed appalti”. «Mi è chiaro che non servono solo a procurarci beni e servizi ma sono anche una leva economica importante con cui possiamo fare autentiche politiche per la dignità del lavoro, di inclusione delle persone più svantaggiate, tutelare l’ambiente in un’ottica di sussidiarietà e semplificazione, anche a tutela della legalità». A quanto già elencato, si aggiungono le deleghe “Sistemi informativi e cybersecurity”. «La spinta verso il futuro è politicamente equa solo se è davvero per tutte e tutti e che va accompagnata con processi che la rendano davvero patrimonio di tutta la cittadinanza». E ancora: «Dobbiamo prenderci cura della Città e continuare a ricucire le fratture sociali perché nessuno si senta abbandonato».

La centrodestra plaude alla nomina del sindaco. Perplessità tra le fila della maggioranza
L’ala del centrodestra del consiglio comunale di Torino plaude alla nomina di un militare tra le fila della giunta comunale di centrosinistra. Resta scettica una fetta della maggioranza che sostiene il sindaco Stefano Lo Russo. «Credo che una discussione sia fisiologica - commenta il primo cittadino a margine del consiglio -. Non ricordo situazioni in cui un cambio di assessore non abbia innescato un dibattito. Mi pare anche che sia stata una discussione sana». E così Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Torino Bellissima si sono complimentati con il sindaco per la scelta di un militare come assessore alla sicurezza. Non sono mancate le critiche all’assessore uscente. “rea” di non aver saputo governare i temi legati alla sicurezza soprattutto in periferia. A sottolineare la peculiarità del dibattito è stato per primo il capo gruppo dei Cinque Stelle Andrea Russi. «La concordia con il centrodestra non è solo istituzionale. È pienamente politica. Con questa nomina ci siamo sbilanciati molto sull’aspetto più muscolare dei temi della sicurezza». Non si fa attendere la replica del sindaco. «La mia personale visione resta quella di una sicurezza “che si prende cura” della città. Qui è riassunta la cifra valoriale del centrosinistra» rimarca. «Osservo poi un discreto cambio di paradigma da parte della destra che sta evolvendo».



Militarizzare Torino?
È rimasto deluso chi si aspettava una risposta “muscolare” da parte del nuovo assessore-carabiniere. A chi gli domanda se a Torino esista davvero un problema di sicurezza, Porcedda replica: «È la città dove ho deciso di vivere e far crescere in miei figli, quindi non ritengo che abbia dei problemi così radicali di sicurezza». Non nasconde una certa soddisfazione per la nomina il sindaco Stefano Lo Russo.

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