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La sentenza

«Ha rovinato la vita a una bambina»: lo sfogo dei genitori dopo la condanna del babysitter dei vip

Ecco la sentenza per il "tato perfetto" che lavorava per le famiglie della collina ed è finito a processo per violenza sessuale

«Ha rovinato la vita a una bambina»: lo sfogo dei genitori dopo la condanna del babysitter dei vip

«Vada a chiedere a lui cosa si prova ad aver rovinato la vita a una bambina». Poche parole davanti all'aula di tribunale, pronunciate fra i denti da un papà che non è riuscito a trattenere la sua rabbia. Il destinatario è un 42enne colombiano, il "babysitter dei vip" che stamattina è stato condannato a 3 anni di carcere per violenza sessuale.

Lui e il suo avvocato, Paola Savio, sono qualche metro più in là e preferiscono non dire nulla. Per ora, in attesa delle motivazioni e di un eventuale appello, parla la sentenza a carico di quello che era stato definito il babysitter perfetto: educato, paziente con i bambini, parla ben cinque lingue. Infatti le famiglie della "Torino bene" si fidavano di lui e gli affidavano i loro figli. Fino a quando una ragazzina di 11 anni, amica di una delle bimbe affidate al "tato", si è chiusa in se stessa. Poi ha raccontato quello che le era successo e i genitori hanno denunciato quell'uomo per violenza sessuale, assistiti dagli avvocati Maurizio Bortolotto e Carola Boggio Marzet.

Quando è emerso tutto ciò, il 42enne è scappato in Colombia. Salvo poi decidere di tornare ed essere arrestato: dopo essere stato ai domiciliari, al momento è libero con il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alla casa della ragazzina.

Durante l'ultima udienza prima della condanna, l'imputato ha letto in aula una lettera in cui spiegava la sua versione di quanto successo fra il febbraio e il settembre 2022: «Sono scappato perché la famiglia che mi ospitava non mi voleva più. Ero disperato, non sapevo cosa fare. Però poi sono tornato perché non riuscivo a reggere il peso di quello che ho fatto». Poi, in lacrime, ha chiesto «perdono a Dio e alla società». Il colombiano ha ammesso la maggior parte delle accuse che gli vengono contestate, anche perché una parte sono state riprese dalle telecamere di videosorveglianza della villa in cui l'uomo lavorava. Ha negato soltanto la circostanza di aver toccato la ragazzina nelle parti intime.

Durante l'udienza preliminare, il 42enne ha scelto il giudizio abbreviato, rito alternativo che prevede la riduzione di un terzo della pena. Il pubblico ministero Barbara Badellino aveva chiesto di condannarlo a 4 anni di carcere, il giudice ha deciso per una condanna a 3 anni.

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