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IL CASO

Bruxelles, approvato il parere su IA nel settore pubblico: il ruolo chiave del Piemonte

L'intelligenza artificiale nel settore pubblico: un'opportunità per un'amministrazione più efficiente e inclusiva

Alberto Cirio

Alberto Cirio

Questa mattina a Bruxelles, l’assemblea plenaria del Comitato europeo delle Regioni ha approvato all’unanimità il parere "Sfide e opportunità dell'intelligenza artificiale nel settore pubblico” predisposta da Alberto Cirio, designato relatore su questo tema dal Cdr, dove Cirio guida la delegazione italiana.

«L’intelligenza artificiale rappresenta una delle sfide cruciali dei nostri giorni nell’ambito della transizione digitale, ma anche per le sue applicazioni al di fuori del solo ambito tecnologico. E sono quindi particolarmente orgoglioso che il Piemonte abbia un ruolo da protagonista in questo percorso all’interno delle istituzioni europee che credo sia il luogo giusto per confrontarsi su come l’Ia possa inserirsi nel settore pubblico e nel suo funzionamento, come strumento strategico affinché anche la pubblica amministrazione possa diventare più veloce, più efficiente, e sappia fornire servizi migliori e più inclusivi, penso in particolare al campo medico, dove l’Ia propone soluzioni che fino a pochi anni fa non sarebbero state immaginabili» dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Non bisogna guardare all’Ia come a qualcosa di magico – aggiunge il presidente - E’ una tecnologia umana, che deve tenere al centro la persona, con le sue caratteristiche, i suoi bisogni e i suoi diritti. Per questo motivo proprio le pubbliche amministrazioni che si confrontano con i bisogni dei cittadini sono nella migliore posizione per collaborare affinché questa sia la dimensione prioritaria da assegnare alla Ia» osserva il presidente. «Particolare attenzione è rivolta al fatto che l’Ia venga sviluppata in modo neutrale, trasparente e tenga sempre al centro le necessità dell’uomo. In questo, il ruolo degli enti locali e regionali è importante perché può favorire un uso etico e responsbaile dell’Ia, indirizzandola a soluzioni di sviluppo condiviso, senza dimenticare il digital divide e tenendo conto delle fragilità territorali, come ad esempio quelle delle zone rurali, e o quelle sociali, come ad esempio gli anziani» aggiunge Cirio.

Alla stesura del parere ha partecipato anche don Luca Peyron, Coordinatore dell’Apostolato Digitale della Arcidiocesi di Torino che ha partecipato alla sessione di Tampere ed è stato tra i protagonisti, lo scorso luglio nel capoluogo piemontese, all’incontro, organizzato presso l’Unione industriali di Torino, con istituzioni e stakeholder, a partire da Fabio Pammolli, presidente di Ai4Industry, la Fondazione nazionale per l’Intelligenza artificiale nata nel mese di maggio a Torino, e Michel Roccati, che ha raccontato come ha recuperato l’uso delle gambe dopo una lesione midollare completa, grazie ad elettrodi impiantati sul midollo spinale comandati da un tablet e all’intelligenza artificiale.

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