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PATRIMONIO CULTURALE

Il FAI spegne 50 candeline: un logo simbolico per un anniversario speciale

Mezzo secolo di storia con 40mila iscritti in Piemonte e Valle d'Aosta, tra passato e futuro

Il FAI celebra 50 anni: un viaggio tra passato e futuro in Piemonte e Valle d'Aosta

I 50 anni del FAI (Fondo Ambiente Italiano)

Il FAI, il Fondo Ambiente Italiano, si appresta a festeggiare un anniversario importantissimo: i 50 anni di celebrazione del territorio italiano. Un'attività "vincente" che non è solo una questione di numeri, sebbene i 40mila iscritti in Piemonte rappresentino un traguardo significativo. È piuttosto un'opportunità per riflettere su un percorso che ha saputo coniugare la conservazione del patrimonio culturale con una visione proiettata verso il futuro.

UN LOGO SIMBOLICO PER UN ANNIVERSARIO SPECIALE

Il nuovo logo del FAI, un uccellino con due teste che guardano in direzioni opposte, realizzato dall'illustratore Jean Blanchaert, è un simbolo potente di questo anniversario.

Da un lato, una testa guarda indietro, verso il 1975, anno di fondazione dell'istituzione, un periodo in cui la conservazione del patrimonio culturale era una sfida emergente. Dall'altro, l'altra testa guarda avanti, verso il 2025 e oltre, simboleggiando l'impegno del FAI nel continuare a proteggere e valorizzare i beni culturali per le generazioni future. Questo logo non è solo un'immagine, ma una dichiarazione di intenti che sottolinea l'importanza di un equilibrio tra memoria storica e innovazione.

Il presidente Marco Magnifico, osservando il nuovo logo per i cinquant’anni, ha detto: «Giano, l’uccellino bifronte del FAI ci invita a volare tutti assieme, energici e fiduciosi verso un futuro il più possibile variopinto e profumato ma sempre ben spalancando gli occhi sul passato perché chi non sa da dove viene assai difficilmente può avere ben chiaro dove vuole arrivare».

Nella versione della tessera del 2025 elaborata sempre da Blanchaert, al nuovo logo sono stati aggiunti due elementi: le colonne e l’ulivo. Le colonne richiamano il sostegno di tutti gli iscritti che in cinquant’anni ci hanno supportato e ci hanno consentito di crescere, tutelando e preservando sempre di più la varietà e l’unicità del patrimonio culturale del nostro Paese. L’ulivo rappresenta proprio questa crescita, affonda le sue radici nel passato e continua a germogliare guardando al futuro.

«Il volo del FAI è appena iniziato; cinquant’anni sono una briciola – ha dichiarato infine Magnifico – ma grazie a “quei due” (Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni) che, assieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli, ci hanno fondato nel 1975, a chi ci ha creduto donandogli i suoi tesori, alle migliaia di volontari che donano al futuro del passato il loro tempo, la loro intelligenza e il loro entusiasmo, a una squadra di professionisti che ci lavorano con passione e soprattutto a voi iscritti che ci sostenete con fiducia, il volo dell’uccellino bifronte sarà ancora lungo e fecondo».

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