Bocciodromo senza riscaldamento: «Non gioca nessuno. Sembra di essere al Polo Nord»

Un’intera stagione a mezzo servizio, anzi a un terzo del servizio. «Qui venivano a giocare cento persone, adesso abbiamo quattro campetti vuoti e negli altri si gioca coi cappotti», lamenta Enrico Gallo mentre (ben protetto dal freddo) apre gli immensi spazi del bocciodromo. Si battono i denti, letteralmente, al Crescenzio di Vanchiglietta. L’unica struttura al coperto che può ospitare le partite di specialità pétanque a Torino e dintorni da ottobre convive col freddo polare.

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Motivo? Grosse perdite d’acqua nei termoconvettori, per cui funziona una caldaia su tre. Il risultato è che i quattro campi da pétanque sono vuoti perché la temperatura è vicina allo zero, mentre nell’unica area con la caldaia funzionante (ma non si superano mai i 14 gradi) e comprendente nove campi, i giocatori giocano coperti dal gelo. Un peccato per il Crescenzio, gestito dai volontari Ponchielli e che era stato riaperto grazie agli sforzi di Ancos, Fib e Circoscrizione 7. «I problemi sono iniziati ad aprile 2024 e abbiamo sollecitato Iren più volte. Ma il guasto è importante», precisa il presidente della Sette, Luca Deri.

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Che il danno sia notevole lo conferma anche Iren, i cui tecnici sono più volte intervenuti. Non sarà facile ripararlo. Un lavoro più pesante, all’interno del bocciodromo, vorrebbe dire addirittura rompere parte della pavimentazione. Iren sembra propendere per un intervento esterno, portando il calore da fuori. «Ma non ci sono tempi certi», fa sapere l’azienda.