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La politica
14 Aprile 2025 - 10:20
Si apre il tesseramento 2025 per la delegazione piemontese di Italia Viva, inaugurato dalla prima assemblea tematica dell’anno, lo scorso sabato: “L’Unione Europea ed i nuovi scenari internazionali”.
«Perché? Perché vogliamo tornare al governo e fare scuola di formazione politica».
Così esordisce la senatrice e presidente di Italia Viva Piemonte Silvia Fregolent. «Lasciamo Meloni a farsi le foto. Noi concentriamoci a dare una risposta europea», prosegue.
Insomma, bando alle ciance. L’assemblea ripromette un’agenda carica di buone intenzioni per Italia Viva, che con lo “spauracchio” dazi in corso rende ancora più evidente, secondo la sua leader piemontese, l’importanza di una risposta comune. «Stamattina Draghi ha sollecitato per l’ennesima volta l’Europa a parlare con un’unica voce, ma purtroppo oggi non è così», spiega.
Di un’unica voce ci sarebbe bisogno in primis in termini di difesa: «l’atteggiamento dei cittadini nei confronti di una difesa comune - complice pure il cambio di paradigma, più gentile, che da riarmo è passato a “prontezza” - sta cambiando. Il 73% è a favore», sostiene la presidente di Movimento Europeo, ex presidente della Regione Piemonte ed europarlamentare Mercedes Bresso. A tal riguardo tre le possibili strade per Bresso: la costruzione di un nucleo militare europeo all’interno della Nato, la redazione di un trattato a parte, infine la predisposizione di un gruppo di truppe come già previsto dall’esecuzione del Trattato di Lisbona (firmato dall’Italia). Il punto è: chi prende l’iniziativa? «Probabilmente il nuovo governo tedesco», secondo Bresso, può “ispirare” l’Europa, «perché si forma sull’alleanza tra popolari e socialdemocratici, cioè il nucleo che ha sempre tenuto in piedi l’Europa».
Per questo motivo IV annuncia la prossima presentazione di un disegno di legge per la ratifica della Ced: «Vogliamo aprire una discussione formale in Parlamento su quale dev'essere il modello di difesa. Non accettiamo l’idea di un’Italia non allineata in tal senso», afferma il vice di Renzi Enrico Borghi, collegato in videoconferenza.
Ma una strutturata risposta europea passa anche per la definizione di una politica energetica ed economica comuni: fondamentale per garantire l'omogeneizzazione dei prezzi. «I produttori ci hanno detto basta burocrazia. La transizione 5.0 è troppo complicata. Le aziende non riescono a stargli dietro, nemmeno se grandi», spiega Fregolent.
Il tesseramento di quest’anno parte, così, sullo sfondo di Alcide De Gasperi: «Perché lui era uno di quelli che più credeva nei giovani. I ragazzi hanno bisogno di esempi. Non di "paternali"», aggiunge invece la consigliera regionale Vittoria Nallo. «Per questo in Consiglio regionale porteremo la proposta bastage (che, tra i suoi punti, prevede un reddito di emancipazione per gli studenti e l’abolizione dei tirocini extracurriculari, ndr). Quest’anno abbiamo perso 430mila giovani, altrettante competenze, che oggi non fanno più parte del nostro sistema produttivo. Vogliamo un centro sinistra che torni a parlare linguaggio impresa, innovazione, dei reali problemi», conclude.
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