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Maserati affonda, ma premiato (giustamente) il ceo Santo Ficili

Maestro del Lavoro dopo una carriera partita dagli Allievi Lancia fino ai vertici Stellantis

Maserati affonda,  ma premiato (giustamente) il ceo Santo Ficili

Un paradosso quasi crudele: l'azienda è ai suoi minimi storici, destinata quasi certamente alla cessione, ma il suo ceo riceve (meritatamente) la Stella al Merito del Lavoro. Un premio a una carriera notevole, ma soprattutto una storia quasi unica nel suo dipanarsi.

È la storia di Santo Ficili, ceo di Maserati e Alfa Romeo. Il 1° Maggio, a Torino, ha ricevuto la Stella al Merito del Lavoro e il titolo di Maestro del Lavoro. Un riconoscimento che viene conferito a chi si è distinto, lavorando per almeno 25 anni nella stessa azienda. E Santo Ficili ha seguito un lungo percorso, da quando ancora si parlava solo di Fiat, fino a Fca e poi ora Stellantis. Partendo dal basso. 

"La mia passione per l’automobile è nata da bambino - ha scritto Santo Ficili su Linkedin -, guardando mio padre lavorare a Mirafiori. È stata alimentata dai miei genitori, dalla Scuola Aziendale Lancia, e poi da ogni incontro professionale che ha segnato il mio cammino". La Scuola Aziendale Lancia, come la Scuola Allievi Fiat, era ciò che agevolava i figli degli operai del gruppo Fiat nello studio e nella formazione, avviandoli poi a una carriera all'interno dell'azienda.

E Ficili ha scalato i gradini: "Ogni traguardo è stato possibile grazie al supporto di colleghi, mentori e della mia famiglia, senza dimenticare la mia prima preziosa esperienza nell’Arma dei Carabinieri, che mi ha insegnato disciplina e senso del dovere. Sono fiero di aver percorso tutta la mia carriera all'interno della stessa grande azienda, che ho visto evolversi nel tempo senza mai perdere la sua anima innovativa".

Ora, però, la guida di Alfa Romeo e Maserati è la sfida maggiore. Soprattutto per il Tridente, che vegeta in una situazione terribile a livello produttivo (poco più di mille vetture in tre mesi), nonché reputazionale. In Stellantis, al di là di ipotetici piani per il rilancio, si pensa sempre più alla cessione, magari ai cinesi di Chery che si sono detti interessati. Il riconoscimento a Ficili prende così il sapore di un momento di luce per la Casa modenese, confidando nel sacrosanto rilancio di un orgoglio del Made in Italy. 

La consolazione viene da Alfa Romeo, che ad aprile 2025, grazie in particolare alla nuova Junior ibrida, ha messo a segno un +43% rispetto all'anno prima. Il miglior risultato mensile da cinque anni a questa parte.

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