Via Nizza, dopo l'inferno c'è il rischio di crolli: e spuntano i fiori per Jacopo

C'è ancora serio pericolo di crollo in via Nizza, dopo l'esplosione avvenuta quando ancora era buio, alle 3.15 di ieri, lunedì 30 giugno, che ha devastato gli alloggi al civico 389 causando la morte di Jacopo Peretti, 33 anni. Questa mattina, martedì 1° luglio, le ditte Khamis e Reda ponteggi stanno eseguendo la puntellazione di sostegno dei solai e del calpestio dei pavimenti nello stabile, fino al tetto della palazzina. Questo perché il rischio di crolli dopo la deflagrazione è serio. Alcuni appartamenti all'interno 8 sono stati posti sotto sequestro e, all'ingresso, qualcuno ha voluto rendere omaggio alla memoria del povero Jacopo Peretti lasciando un mazzo di fiori.

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E' stata aperta un'inchiesta (in procura a Torino il fascicolo è affidato inizialmente al sostituto procuratore Dionigi Tibone e poi alla collega Chiara Canepa). Tre le ipotesi di reato per quanto accaduto in via Nizza: omicidio colposo, disastro e lesioni colpose. Cento metri di strada restano nel frattempo interdetti al traffico, ad opera degli agenti della polizia municipale. Pompieri e Italgas hanno effettuato l'ennesimo sopralluogo sul luogo del disastro. E appunto, nessuna bombola del gas è stata trovata dagli operatori. Sul posto oltre ai vigili del fuoco (presente il Nia, nucleo investigativo antincendi) c'è anche la Protezione civile, che in via Nizza ha montato una colonna mobile.