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Il sindaco Lo Russo su Aska: "Il nostro percorso contro l’illegalità è trasparente. Salvini? Ieri difendeva, oggi sgombra'"

Dopo una partita di ping pong in bocciofila, attacca la Lega ricordando il Salvini del ’93 sul Leoncavallo e rivendica la linea «coraggiosa e civica» su Askatasuna: «caso diverso da Milano, avanti con il nostro piano»; il Carroccio ribatte: «Torino non ha più scuse, si proceda con lo sgombero»

Il sindaco Lo Russo su Aska: "Il nostro percorso contro l’illegalità è trasparente. Salvini? Ieri difendeva, oggi sgombra'"

Dopo una partita di ping pong e calcio balilla con gli anziani in Corso Belgio 91, in bocciofila, ieri pomeriggio il sindaco di Torino Stefano Lo Russo non ha risparmiato qualche critica alla Lega, alla luce del recente sgombero dello storico centro sociale Leoncavallo. Il riferimento è ad un articolo del lontano 1993 in cui un giovanissimo Matteo Salvini, allora consigliere comunale, con un intervento a Palazzo Marino difendeva il centro sociale, come luogo di dialogo e aggregazione. "Conosco quei ragazzi, i violenti sono pochi", affermata allora.

Il commento arriva in piena polemica sul futuro del centro sociale Askatasuna, su cui la Lega insiste per uno sgombero, prendendo a modello quanto accaduto recentemente a Milano con il Leoncavallo

Lo Russo ha sottolineato la coerenza della sua amministrazione nel seguire un percorso coraggioso e civico per uscire dall’illegalità, distinguendo la situazione torinese da quella milanese: «Il Leoncavallo è in uno stabile privato, Askatasuna è un caso diverso. Stiamo intervenendo con un piano preciso, come le barriere alle aree non agibili. La Lega vuole giustificare le "conversioni" del suo segretario, noi invece siamo coerenti», aggiunge.

Mentre il consigliere del Carroccio Fabrizio Ricca ribadisce: «Torino non ha più scuse, si proceda con lo sgombero».

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