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Storia & curiosità
28 Agosto 2025 - 17:20
Il complesso penitenziario noto come Le Nuove è stato per oltre un secolo uno dei principali istituti di reclusione di Torino
Il complesso penitenziario noto come Le Nuove è stato per oltre un secolo uno dei principali istituti di reclusione di Torino. Situato in corso Vittorio Emanuele II, venne progettato a metà dell’Ottocento dall’ingegnere Carlo Morra di Lavriano, seguendo i modelli architettonici carcerari di ispirazione ottocentesca. L’apertura risale al 1862, quando si decise di sostituire le vecchie strutture di epoca sabauda con un carcere moderno, capace di rispondere alle esigenze di una città in espansione industriale e demografica.
La pianta era organizzata secondo lo schema “a raggiera”, con lunghi bracci che si diramavano da un corpo centrale di sorveglianza, in linea con i criteri di controllo e separazione dei detenuti. L’edificio, esteso su oltre 30.000 metri quadrati, era concepito per ospitare diverse centinaia di persone, suddivise per genere e tipologia di reato.
Durante il periodo fascista e soprattutto nel corso della Seconda guerra mondiale, Le Nuove assunsero un ruolo rilevante come luogo di detenzione politica. Qui vennero rinchiusi oppositori del regime, partigiani e antifascisti. Numerosi testimoni raccontano delle celle di isolamento e degli interrogatori svolti all’interno del complesso. Nel cortile e nei sotterranei furono compiute esecuzioni sommarie, che hanno segnato la memoria storica dell’edificio.
Con il dopoguerra, la funzione tornò a essere prevalentemente quella di istituto penale ordinario. Le condizioni di vita rimasero spesso difficili, con problemi di sovraffollamento e gestione interna, elementi comuni a molte carceri italiane del Novecento. Nonostante vari tentativi di ristrutturazione, l’edificio mostrava limiti strutturali sempre più evidenti.

Nel 1986 il carcere venne ufficialmente dismesso, in seguito all’apertura di nuove strutture più adeguate alle normative moderne, come il carcere “Lorusso e Cutugno” alle Vallette. Da quel momento il complesso ha cessato la funzione detentiva, trasformandosi progressivamente in un luogo della memoria.
Oggi Le Nuove è sede di visite guidate e percorsi storici gestiti da associazioni culturali e da ex detenuti politici. Gli spazi sono stati preservati per documentare la storia penitenziaria torinese e, in particolare, la memoria della Resistenza. Le celle, i cortili e gli ambienti originali permettono di comprendere la vita quotidiana dei reclusi e le trasformazioni sociali e politiche che hanno attraversato l’Italia dal XIX al XX secolo.
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