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LUOGHI&CURIOSITà

Sono i tombini più strani di Torino (ma si trovano solo in alcune zone)

Una storia molto "calpestata" e poco raccontata. Li hai mai notati?

Sono i tombini più strani di Torino (ma si trovano solo in alcune zone)

Torino è una città che custodisce molte sorprese anche nei dettagli più piccoli e apparentemente insignificanti. Una città con tanto da raccontare: una storia che si respira tra le vie del centro, ammirando i grandi palazzi e la Mole che domina il paesaggio torinese. Ma c'è anche una narrazione (quasi silenziosa) che si può notare solo se si abbassa lo sguardo. 

La città sabauda, infatti, nasconde tantissimi segreti del passato in angoli che non ti aspetteresti mai. Una storia che si potrebbe definire "orizzontale", tra curiosità e leggende metropolitane. La più famosa attrazione calpestabile sono le "palle del toro": un bassorilievo di bronzo in piazza San Carlo, posto proprio in mezzo al passaggio, la cui credenza vuole che calpestare i testicoli porti fortuna, salute e prosperità. Ma non è l'unica stranezza sul suolo di Torino. In alcune zone ci sono dei tombini molto particolari: "parlano" arabo. 

Sono circa 30 e si trovano per lo più in corso Belgio, nel quartiere  Vanchiglia. A differenza dei "fratelli" sparsi nel resto della città, questi tombini riportano la dicitura "Città di Tripoli" in lingua araba. Ma com'è possibile?

Il mistero è presto svelato. L'ipotesi più accreditata è che questi tombini risalgano agli anni Trenta e la loro storia è strettamente legata al passato coloniale italiano in Libia. Originariamente prodotti proprio a Torino per essere impiegati a Tripoli, non furono mai spediti e rimasero nei magazzini della città. Successivamente, furono installati in varie zone di Torino, in particolare nel quartiere Vanchiglietta, dove sono rimasti ancora oggi. 

Ma la Smat "non ne sa nulla". O meglio, la Società Metropolitana Acque Torino, responsabile della gestione dell'acqua e delle reti fognarie, ha spiegato che questi tombini non sono di loro proprietà. E' probabile, infatti, che il loro posizionamento sia stato eseguito da privati, magari per mettere un pozzetto e contatore sulla strada, dopo aver comprato il lotto "arabo" e donando un tocco "esotico" alle strade torinesi. 

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