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Ambiente & Start Up

A Torino l'AI aiuta la differenziata: ecco Nando, la start-up scelta da Amazon

Il ceo Riccardo Leonardi: "Così stiamo cambiando il mondo della raccolta rifiuti"

A Torino l'AI aiuta la differenziata: ecco Nando, la start-up scelta da Amazon

C'è anche una startup torinese fra le imprese selezionate da Amazon per un programma di innovazione ambientale. Si chiama Nando e usa l'intelligenza artificiale per semplificare la raccolta differenziata (e aiutare gli utenti alle prese con rifiuti "complessi") rispondendo alla domanda più semplice ma anche più complessa: dove lo butto questo?

Nando è il nome del "cestino intelligente", che riconosce il tipo di rifiuto. Ma questa soluzione, avviata nell'ambito della società Re-Learn (fatturato attorno al mezzo milione di euro), è diventata poi una risorsa su scala più ampia, anche negli impianti di smaltimento. Una App traccia i bidoni di piccole dimensioni, i sensori identificano i contenitori di grandi dimensioni e le telecamere dotate di intelligenza artificiale analizzano i rifiuti in tempo reale. Il sistema è in grado di riconoscere più di 70 tipi di rifiuti, aiutando i responsabili degli impianti di smaltimento a identificare immediatamente gli errori di raccolta differenziata e la contaminazione.

“La gestione dei rifiuti è rimasta sostanzialmente invariata per decenni, basandosi sul monitoraggio manuale e sulla rendicontazione ritardata”, spiega Riccardo Leonardi, ceo e co-fondatore di Nando. "Crediamo che tecnologia e sostenibilità debbano andare di pari passo. Introducendo l'intelligenza artificiale in questo settore, stiamo guidando un cambiamento nel modo in cui le organizzazioni concepiscono i rifiuti, trasformandoli da un problema in una opportunità di impatto".

La start-up torinese, quindi, è fra le undici realtà aziendali che parteciperanno al nuovo gruppo ClimateTech dell'Amazon Sustainability Accelerator, un programma ideato per favorire lo sviluppo di tecnologie innovative in campo climatico. Quattro settimane in cui si alterneranno workshop tenuti da esperti e sessioni di mentoring, con la possibilità di condurre un progetto pilota con Amazon in Europa.

Selezionate tra oltre 550 candidature, queste aziende innovative affrontano tre sfide ambientali cruciali: efficienza energetica, riduzione dei rifiuti e gestione delle risorse idriche. “Ciò che contraddistingue questo gruppo di aziende è la combinazione di innovazione tecnologica e funzionalità pratica”, afferma Olivier Pellegrini, Direttore per la Sostenibilità e le Attività di Imballaggio di Amazon in Europa. Amazon ha investito un totale di 750.000 euro in cinque progetti pilota realizzati nell’ambito dell’edizione dello scorso anno e potrebbe decidere di scalare l’adozione di tecnologie di successo nelle sue attività europee.

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