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Il caso

Morta a Chivasso, sepolta senza nome, adesso una pista porta a una poetessa

Dopo l’appello pubblicato sui giornali un informatico avrebbe contattato i carabinieri e dato informazioni

Morta a Chivasso, sepolta senza nome, adesso una pista porta a una poetessa

Potrebbe avere un volto, e forse anche un nome, la donna morta nell’estate del 2024 all’ospedale di Chivasso, rimasta per oltre un anno nelle celle frigorifere dell’obitorio di via Regis, poi sepolta in una tomba anonima. Dopo l’appello pubblicato sui giornali un informatico avrebbe contattato i carabinieri della Compagnia di Chivasso. Avrebbe riconosciuto il volto della donna da una fotografia, incrociando quell’immagine con alcuni dati disponibili online. La traccia porta in Inghilterra, a una segnalazione di scomparsa archiviata da un ospedale britannico. E da lì a una figura ben più complessa: una scrittrice e poetessa poliglotta, già premiata anche al Salone Internazionale del Libro di Torino, residente in Lombardia. Como, per la precisione.
Le forze dell’ordine stanno ora verificando la corrispondenza tra la salma e Francesca Pirrone, 47 anni, di Cantù. Al centro delle indagini, anche un canale YouTube con contenuti difficili da decifrare. I militari, in collaborazione con i colleghi del Comando provinciale di Como, stanno cercando eventuali parenti per un confronto del DNA.

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