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L'evento

Cent'anni di presepio meccanico: il gioiello segreto di via Po

Il presepio meccanico centenario della Santissima Annunziata: 200 statuine animate da un motore ottocentesco, cura artigiana continua e percorsi interattivi per i bambini

Riapre il presepe meccanico di via Po: tra tradizione e innovazione dal 1925

Presepe meccanico di via Po

Duecento statuine, la metà circa in movimento, su un manto di muschio raccolto ogni anno dalle montagne torinesi per mantenerlo quanto più possibile fedele alla tradizione. Circa 400 pulegge, leve e cinghie ne garantiscono il movimento. Dietro un solo motore elettrico dell'Ottocento, recuperato da una vecchia nave in demolizione. Fa eccezione solo la mucca che si trova nei pressi della grotta, azionata da un movimento ad orologeria indipendente. È la meraviglia del presepio meccanico della Santissima Annunziata, opera di finissima ingegneria meccanica messa a punto da Francesco Canonica nei primi anni del '900, che quest'anno compie i cento anni dalla sua installazione nell'attuale sede, cuore del centro cittadino.
Al suo interno ogni anno sono quasi 11mila i torinesi e non che arrivano per ammirare questa natività tutta speciale. "Circa 8mila adulti, più 2mila bambini e 800 visite feriali", precisa Beppe Bottero, che custodisce questo tesoro tutto torinese da ben 50 anni.
L'opera, infatti, richiede un impegno continuo e una manutenzione costante. "Abbiamo un'officina con circa tre persone che ci lavorano", spiega Bottero. Assicurare che quest'apparente semplice rappresentazione della natività funzioni come previsto, richiede tanta cura. "A fine stagione copriamo tutto con il nylon, ma nonostante gli accorgimenti, possono servire interventi ad hoc", spiega Bottero.

Buona parte delle statue sono in legno di cirmolo, provenienti dalla Val Gardena e rispettano le "leggi della prospettiva": entrando, cioè, le statue sono più piccole (dai 25 ai 35 centimetri), fino ad arrivare alle più grandi, al fondo (75 centimetri circa). A prendersi cura di questa creatura che prende vita a metà novembre ci sono circa 36 persone. "Ci sono anche tanti musulmani", racconta Veronica Bellacicco, guida del Museo Egizio, che da 10 anni a questa parte fa la volontaria al presepio.

Un simbolo della tradizione che continua a rinnovarsi: "Quest'anno abbiamo realizzato un presepio espressamente per i bambini: cliccando su delle icone raccontano qualcosa ai bambini che vengono a visitare, per essere più inclusivi. "Ho iniziato quand'ero ragazzino. Non ho ancora smesso e spero di continuare ancora qualche anno", continua Bottero.
Di sicuro almeno fino al centenario dall'apertura al pubblico del presepio: "Ci stiamo già preparando per valorizzarlo ancora di più", assicura.

Il presepio rimarrà aperto fino al 6 gennaio con i seguenti orari: 10.30-19.30 nei giorni festivi e 14.30-19.30 nei feriali.

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