Tra negazionismo e violenza: la vicenda del bar approda in tribunale

Per 4 mesi un torinese di 59 anni ha frequentato un bar di corso Orbassano senza mascherina né green pass, ignorando le norme anti Covid e cercando di convincere gli avventori delle proprie idee parascientifiche. Tra insulti, volantini distribuiti nel dehors e continue discussioni con clienti e personale, la situazione è degenerata il 17 dicembre 2021, quando il barista - esasperato - lo ha colpito più volte con un bastone in mezzo alla strada. Il processo vede entrambi gli uomini come imputati e presunte vittime: il 59enne risponde di molestie, difeso dall’avvocata Alessandra Piersantelli, mentre il barista, residente a Nichelino, è accusato di lesioni e si avvale della difesa dell’avvocatessa Maria Franca Mastrogiorgio. Secondo la pubblica ministero Chiara Molinari, tra novembre 2021 e marzo 2022 l’uomo «si rifiutava di adottare qualsiasi precauzione» e spesso minacciava clienti e personale. «Ogni mattina arrivava con giornali e volantini negazionisti e li distribuiva agli avventori», racconta il barista, spiegando anche che l’uomo aveva più volte minacciato sua moglie. In aula il 59enne ha dichiarato di aver raccontato tutta la vicenda in un libro, di cui ha consegnato alcune copie alla polizia locale e alla Digos. Ha ribadito di non aver mai rispettato le misure anti Covid e si è rifiutato di fornire dettagli sul movimento contro Draghi e Conte che sostiene di aver fondato, definendolo «una questione privatissima».
s.so.

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