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A Torino abbiamo il posto più freddo dell’universo: qui un computer quantistico sfida lo zero assoluto

Nel cuore del Politecnico, il computer IQMpromette di rivoluzionare la scienza, l’industria e la tecnologia del futuro

A Torino abbiamo il posto più freddo dell’universo: qui un computer quantistico sfida lo zero assoluto

Chi avrebbe mai detto che uno dei posti più freddi dell’universo si trova proprio a Torino? Non stiamo parlando di una zona polare o di una stazione spaziale, ma del laboratorio del Politecnico di Torino, dove a maggio è stato ufficialmente acceso il primo computer quantistico IQM in Italia, uno dei soli 12 simili esistenti al mondo.

Il computer, operativo e reale, posiziona Torino e il Politecnico all’avanguardia in Europa nel settore delle tecnologie quantistiche, considerate la frontiera del calcolo dei prossimi anni. La macchina è stata installata grazie a una partnership tra Politecnico di Torino, Fondazione LINKS e INRiM, e costruita da IQM Quantum Computers, leader globale nel settore.

Il regno del freddo estremo

Questo incredibile dispositivo funziona a temperature vicinissime allo zero assoluto, appena 20 millikelvin (più freddo dello spazio profondo), grazie a un sistema criogenico avanzato. L’intero impianto occupa circa 4 metri quadri per 3 metri di altezza, con una schermatura speciale che protegge i circuiti quantistici delicatissimi da vibrazioni e interferenze elettromagnetiche.

All’interno ci sono 5 qubit, le unità fondamentali del calcolo quantistico. A differenza dei bit dei computer tradizionali, che possono essere solo 0 o 1, i qubit sfruttano la sovrapposizione quantistica, permettendo di eseguire contemporaneamente molte operazioni e affrontare problemi estremamente complessi.

Potenzialità rivoluzionarie

L’IQM non solo accelera i calcoli rispetto ai computer PC tradizionali, ma consente anche un notevole risparmio energetico. Le applicazioni spaziano dalla crittografia alla cybersecurity, dall’intelligenza artificiale alla farmacologia, fino a settori come finanza, logistica e scienza dei materiali.

Grazie a questa macchina, studenti e ricercatori possono lavorare direttamente su un computer quantistico reale, senza ricorrere a simulatori o sistemi remoti, aprendo la strada a nuove forme di ricerca e innovazione.

Un ecosistema di collaborazione

Il progetto coinvolge oltre 30 esperti tra docenti, ricercatori e dottorandi, e più di 60 studenti iscritti a Master e corsi di Ingegneria Quantistica. L’INRiM contribuisce sviluppando strumenti di misura avanzati per migliorare la coerenza e l’affidabilità dei qubit superconduttivi, mentre Fondazione LINKS lavora per attrarre progetti, imprese e talenti sul territorio.

Come sottolinea il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati: “Rappresentiamo una delle prime applicazioni italiane di questa tecnologia. Ci permette di costruire percorsi di formazione innovativi e di integrare le nuove traiettorie scientifiche con il tessuto industriale del Piemonte e dell’Italia”.

Torino, capitale del calcolo quantistico

Con l’acquisizione dell’IQM, Torino è diventata ufficialmente un hub italiano ed europeo per il quantum computing, confermandosi come laboratorio di eccellenza in un settore strategico e in rapida crescita.

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