Non sai cosa preparare a Natale? Ecco i piatti migliori della tradizione piemontese

A Natale, in Piemonte, la tavola diventa il vero centro della festa. Non è solo una questione di convivialità, ma di identità: antipasti generosi, primi ricchi, secondi importanti e dolci della memoria si susseguono in un rito che si ripete ogni anno, immancabile. Altro che leggerezza: durante le feste si onora la tradizione, accompagnando il tutto con i grandi vini delle colline piemontesi.

Ad aprire il pranzo natalizio non può mancare il vitello tonnato, simbolo degli antipasti regionali, seguito dai peperoni con la bagna cauda, dove la salsa regina a base di aglio, olio e acciughe esprime tutta l’anima contadina del territorio. Presente anche l’insalata russa alla piemontese, rigorosamente fatta in casa, e le immancabili acciughe al verde, testimonianza di una cucina capace di trasformare ingredienti “di passaggio” in grandi classici.

Quando si passa ai primi, la festa entra nel vivo con gli agnolotti del plin, ripieni di arrosto e conditi con il loro sugo, oppure con i tajarin al tartufo, sottilissimi e profumati, protagonisti delle occasioni speciali.

Tra i secondi trionfano due capisaldi assoluti: il brasato al Barolo, sontuoso e intenso, e il bollito misto, servito con le sue salse tradizionali, dalla verde alla rossa, fino alla senape.

Il finale è affidato ai dolci: la coppa di seirass, cremosa e delicata, o le bignole piemontesi, piccole e irresistibili, chiudono il pranzo nel segno della dolcezza.

È questo il Natale a Torino e nel resto del Piemonte: un percorso gastronomico che celebra la festa, la famiglia e una tradizione che, anno dopo anno, continua a sedersi a tavola senza mai stancare. Per tutto il resto, ci sono la Vigilia, Santo Stefano e Capodanno. Perché in Piemonte, a Natale, la festa non finisce mai.