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Il caso

Il piano socio-sanitario approvato: la "mappa" della sanità piemontese

Un anno di audizioni per modernizzare la sanità, potenziare la rete territoriale, ridurre le liste d'attesa: si chiude il tour de force

Approvato il piano Socio-Sanitario, Riboldi: "La sanità o è universale, o non è"

L'assessore Maurizio Marrone e l'assessore Federico Riboldi

Sarà la "carta geografica", la "mappa di navigazione" della sanità piemontese. Con stamattina il Consiglio regionale approva un travagliato e per tanti aspetti osteggiato Piano socio-sanitario. Il documento programmatico sanitario che la Regione non riscriveva integralmente da circa trent'anni.

Un Piano totalmente rivisto rispetto alla bozza arrivata via Pec ai consiglieri regionali praticamente in pausa estiva (il 29 luglio di quest'anno) e dall'iter lungo un anno. Un anno di audizioni (600) e circa un mese di tour de force di commissioni

Un piano che "cuba" 5 miliardi di euro: "Servirà a modernizzare la sanità, ridurre lo spreco degli operatori del comparto, attrarre le migliori professionalità e, attraverso il potenziamento della rete territoriale, contribuirà a smaltire le liste d’attesa, liberare i luoghi ad alta intensità e svuotare l’emergenza-urgenza", aveva raccontato l'assessore alla Sanità Federico Riboldi.

"Questo piano traccia finalmente un orizzonte e introduce novità concrete." - aggiunge la parte "socio" del documento, l'assessore al Welfare Maurizio Marrone - . "Da troppi anni l'universalità delle prestazioni a tutti è stata negata. Un esempio - continua - sono fondi caregiver familiari, ma anche l'istituzione della figura di operatore sociosanitario".

Il suggello, poi, ce lo mette il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, presente, per l'occasione in Aula: "Ci aiuta a restituire diritto salute a persone. Se lo associamo al fatto che i dati sulle liste d'attesa si stanno riducendo, vuol dire che i problemi sono ancora tanti, ma che la strada per risolverli è quella giusta". 

Ma per le opposizioni, se il fatto che una buona parte degli emendamenti (poco meno del 50 per cento) sia stata approvata è positivo per l'accoglimento di diverse loro istanze, vuole anche dire "che il piano andava rivisto", spiega il vicepresidente della commissione Sanità Daniele Valle (Pd). "Il nostro giudizio è comunque complessivamente negativo. Volevamo un piano con più operatività e dettaglio. Indicazioni più chiare di tempi e risorse. Qualcosa di più misurabile. Che potesse consentire di "battere il tempo" alla Regione", incalza Valle.

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