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Al "Bside Climbing Park" di Torino

Spaccata nella palestra delle arrampicate. L'ingresso sfondato con un furgone

Una banda di cinque persone incappucciate è poi fuggita grazie all'intervento degli operai di una vicina carrozzeria

Un disastro

Sono intervenuti anche i vigili del fuoco

Colpo in piena notte alla palestra del "Bside Climbing Park" di via Ravina a Torino. Un gruppo di malviventi, tutti mascherati, ha orchestrato l'attacco intorno all'una, utilizzando un furgone come ariete. Attraverso un'abile manovra in retromarcia, hanno abbattuto il cancello che proteggeva il capannone dove hanno sede la palestra, il bar e il negozio di abbigliamento sportivo. E' questa l'ultima spaccata di una lunga serie. Attualmente, le forze dell'ordine stanno conducendo le indagini su questo e su altri episodi. Luca Giammarco, amministratore del complesso, ha fornito ulteriori dettagli sulla dinamica dell'evento. «Ha agito un gruppo di 5 o 6 persone, tutte mascherate. Hanno usato un furgone come ariete per compiere il loro piano. Tuttavia, a causa della solidità del cancello, sono stati costretti a procedere con estrema cautela. Se avessero colpito frontalmente con la parte anteriore del veicolo, si sarebbero potuti fare del male. Così, invece, hanno preferito sfruttare il retro del furgone per sfondare la barriera». L'incursione ha causato danni significativi, ma il bottino è misero.

I malviventi sono poi fuggiti grazie all'intervento dei  gestori della carrozzeria vicina. «Avendo orari di apertura 24 ore su 24, si sono accorti dell'accaduto e sono intervenuti tempestivamente con un carroattrezzi. In pochi minuti sono riusciti a mettere in fuga i ladri», ha spiegato Giammarco. I ladri, disturbati dall'inaspettato intervento dei vicini, sono stati costretti a fuggire precipitosamente, abbandonando gran parte del bottino. Il loro tumultuoso passaggio ha lasciato la palestra senza una porta, tanto che i gestori si sono trovati obbligati a trascorrere la notte sul posto. «Abbiamo chiamato i vigili del fuoco per mettere in sicurezza il cancello, ma se non riusciremo a trovare una soluzione adeguata, dovremo presidiare l'area per un'altra notte. In passato abbiamo subito qualche furto, con individui che si sono introdotti attraverso le finestre, ma mai ci siamo trovati una situazione del genere. Questo gruppo era chiaramente organizzato. Ci domandiamo quale fosse il loro obiettivo. Forse miravano al negozio di abbigliamento, anche se non possiamo confermarlo poiché sono fuggiti prima di raggiungerlo», ha concluso Giammarco.

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