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PIANETA bianconero

Juve, senti l'ex Maifredi: "Thiago Motta come me? Ecco come la penso..."

L'ex allenatore assolve in parte l'ex Bologna: "Ci vuole più comprensione"

Juve, senti l'ex Maifredi: "Thiago Motta come me? Ecco come la penso..."

L'ex allenatore della Juventus e del Bologna Gigi Maifredi (foto LaPresse)

La sua ascesa sulla panchina bianconera è stata più volte paragonata a quella di Gigi Maifredi. Dalla panchina del Bologna a quella della Juventus. Dal "calcio champagne" alle vittorie che passano attraverso il bel gioco: il paragone tra l'ex allenatore della Juventus e Thiago Motta non si ferma. E a proposito di Gigi Maifredi, l'ex della Vecchia Signora è intervenuto a parlare a Radio1 Sport all'indomani del tracollo della Juve contro l'Atalanta: "Credo che se Thiago vuole bene alla Juve, deve tirare fuori qualcosa di più - ha spiegato -. Mi colpiscono le negatività che circondano la Juventus. Una di queste è la sconfitta di ieri sera interpretata come un fallimento".  "Guardate che la Juve – ha aggiunto - aveva già dimostrato di non essere all’altezza per avere velleità in campionato, lo aveva già fatto con le eliminazioni in Champions e Coppa Italia. Inoltre, bisogna tenere conto di tutte le difficoltà che ci sono all’interno: allenatore scontento, giocatori scontenti dell’allenatore. Tutte cose che limitano una squadra che non è così scarsa come si vuol far credere”, ha aggiunto.

La dirigenza potrebbe girare subito pagina o farlo a fine anno. Maifredi come la pensa a tal proposito? "Ci vuole più comprensione - ha spiegato -, di fronte a tutti i cambiamenti che sono stati fatti in società e nella rosa, non si può pretendere che in un solo anno tutto vada al suo posto. Questo è l’anno che servirà per fare una cernita sia tra i giocatori che tra i dirigenti. Ecco, alla società serve una guida forte. Non dico un Boniperti, perché Boniperti è stato unico, ma un qualcuno che agisca alla guida con cognizione di causa". "Però se Motta - ha proseguito Maifredi - pensava di fare un copia-incolla col Bologna, allora ha sbagliato. Ora è alla Juventus, dove i giocatori hanno un altro potere”.

"Analogie col mio periodo? Probabilmente io avevo le qualità per guidare la Juve, ma non avevo la testa per gestire tutte le pressioni che c’erano in quell’ambiente. Motta forse s’è fidato troppo delle cose eccezionali fatte a Bologna, senza però pensare che là aveva un gran centrocampo e in più Zirkzee e Calafiori. Alla Juve il centrocampo l’avrebbe dovuto costruire con scelte decise e pazienza e non cambiando uomini ogni partita. Ha sbagliato a pensare di poter riprodurre in bianconero il suo Bologna”. "Andare su altri tecnici significherebbe perdere tempo - ha concluso il tecnico - fossi un dirigente adesso darei queste 10 partite a Motta e anche a Giuntoli come esami imprescindibili per convincere della bontà del progetto. Obiettivo minimo la qualificazione in Champions, altrimenti alla fine della stagione si dovrà per forza procedere con l’ennesimo cambiamento radicale".

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