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Sanità
22 Novembre 2025 - 18:30
L’incontinenza urinaria è un disturbo comune, ma ancora poco discusso, che può colpire sia uomini sia donne, spesso dopo interventi chirurgici come la prostatectomia radicale. Per fare chiarezza sulle cause, sui tipi di incontinenza e sulle soluzioni disponibili, abbiamo intervistato il dottor Roberto Carone, specialista in neuro-urologia e urologia funzionale all’Ospedale Koelliker di Torino, che ci spiega come riconoscere i diversi sintomi e quali terapie possono migliorare la qualità della vita dei pazienti.
"Professore, ho effettuato una prostectomia radicale otto mesi fa, ho ancora delle perdite involontarie di urina".
"Sì, dopo un intervento di prostectomia radicale, l'incontinenza è una cosa molto frequente. È di solito un incontinenza che nel giro di alcuni mesi, sei, otto, dodici mesi, si tende progressivamente a migliorare, fino a volte anche a risolversi. Se a otto, nove mesi il problema non si risolve, evidentemente occorre approfondire la diagnosi e cercare di fare qualcosa. In ogni caso, in questi primi mesi, sarebbe opportuno eseguire quella che chiamiamo una riabilitazione del pallimento pericoloso".
"La sensazione di urgenza o di dover correre in bagno è sempre un segnale di incontinenza?".
"Esistono due tipi sostanzialmente di incontinenza, quella che si chiama appunto incontinenza da urgenza, è quando la persona avverte lo stimolo in maniera così forte e improvvisa che non fa in tempo a raggiungere il bagno, e l'incontinenza da sforzo, che è una cosa diversa. La persona riferisce di perdere in occasione di uno sforzo, tipicamente con il colpo di tosse. Sono due situazioni completamente diverse che richiedono un approccio clinico diverso. Solitamente l'incontinenza da urgenza è gestibile con una terapia farmacologica, l'incontinenza da sforzo con la terapia riabilitativa e/o chirurgica".
"Quali sono oggi le soluzioni per trattare l'incontinenza urinaria, sia maschile che femminile?".
"Sicuramente le soluzioni sono tante e dipende dal tipo di incontinenza, da urgenza, da sforzo, ma se vogliamo essere molto sintetici esistono tre tipi di terapia: la terapia riabilitativa, cioè la riabilitazione del pallimento pelvico, la terapia farmacologica e soprattutto la terapia chirurgica. La terapia chirurgica è mini-invasiva, solitamente mentre l'incontinenza da urgenza si cura prevalentemente con la riabilitazione e con la terapia farmacologica, l'incontinenza da sforzo si cura prima con la riabilitazione e poi con la chirurgia".
"Quali esercizi o terapie possono aiutare a migliorare il controllo della vescica?".
"Qui entriamo nel campo della riabilitazione che va sempre e comunque bene, ma un concetto che mi piacerebbe sottolineare è più di tipo preventivo che di tipo terapeutico e che correggere il più possibile quelle che sono delle scorrette abitudini menzionali, cioè l'abitudine che molte donne e qualche volta anche qualche uomo hanno è quella di trattenere a lungo la menzione, invece il consiglio è quello di andare a mingere alla comparsa del primo stimolo menzionale".
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