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Sanità
28 Novembre 2025 - 18:30
La salute urologica è un tema spesso sottovalutato, soprattutto dagli uomini, che talvolta tendono a rimandare controlli e visite specialistiche finché non si presentano sintomi evidenti e preoccupanti. Eppure la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel diagnosticare tempestivamente eventuali patologie e nel mantenere un corretto equilibrio del sistema urinario e genitale. Con l’intento di fare chiarezza su quali segnali non ignorare, su quando iniziare i controlli e su quanto lo stile di vita incida sul benessere urologico, abbiamo intervistato la dottoressa Elena Mariateresa Cattaneo, specialista in urologia dell'Ospedale Koelliker, che ci ha guidati con competenza attraverso i principali aspetti legati alla prevenzione e al riconoscimento precoce delle patologie uro-genitali, sia nell’uomo che nella donna.
Dottoressa, quali sono i sintomi minzionali più comuni da non sottovalutare?
"Innanzitutto uno dei primi sintomi che porta il paziente alla visita urologica è l'ematuria, cioè la comparsa di sangue nelle urine, che spaventa molto il paziente. In realtà l'ematuria può essere indice sia di patologie benigne come la calcolosi o le infezioni urinarie, ma anche di patologie più gravi, tumorali. Altri sintomi riguardano tutte le alterazioni del modo di urinare, quindi alterazioni nella frequenza, alterazioni nella quantità di urine emesse, difficoltà ad urinare, variazioni nel getto, la presenza di perdite urinarie, la presenza anche di urgenza minzionale e in particolar modo per quel che riguarda gli uomini un altro aspetto importante legato all'emospermia, cioè alla presenza di sangue nel liquido seminale".
A che età è consigliato iniziare a monitorare la salute della prostata e con quali esami?
"Allora diciamo che mediamente dai 45 anni in su sarebbe bene iniziare a prendere in considerazione il fatto di eseguire una prevenzione urologica per la prostata con l'esecuzione del PSA, quindi il dosaggio del PSA, che è un banalissimo esame del sangue, un'ecografia dell'addome completo e la visita urologica. Ovviamente questo per pazienti che non presentano disturbi particolari o che non presentino una familiarità per quel che riguarda il tumore della prostata. In questo caso invece sarebbe consigliabile che i pazienti potessero iniziare una prevenzione sempre con gli stessi esami però a partire anche dai 40 anni".
Quanto conta lo stile di vita come alimentazione, idratazione, attività fisica nella prevenzione delle patologie urologiche?
Allora lo stile di vita è importante in generale per consentire il benessere dell'organismo. Dal punto di vista urologico la prima cosa è astenersi dal fumo perché il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio per lo sviluppo dei tumori, della vescica e delle vie urinarie in genere. Per quel che riguarda l'alimentazione diciamo che in generale l'idratazione è assolutamente importante: è necessario bere mediamente un litro e mezzo di acqua al giorno, direi che è sufficiente. Bisognerebbe evitare cibi piccanti, speziati ed evitare di esagerare con alcolici, superalcolici, birra, caffè, cioccolata e privilegiare l'assunzione di frutta, verdura o alimenti che contengano degli antiossidanti, quindi le vitamine A, C, E. Per quel che riguarda invece l'attività fisica, anche qui è importante evitare la sedentarietà: sarebbe preferibile un'attività fisica lieve, quindi ad esempio il nuoto oppure delle camminate anche per 30 minuti. Evitare invece quegli sport che gravano sulla regione pelvica, come ad esempio palestra e sollevamento pesi in particolar modo, oppure evitare sport in cui ci si appoggi soprattutto sulla regione del cavallo (quindi bici, moto, equitazione) in pazienti che presentino già delle problematiche prostatiche.
L'urologia è spesso associata solo agli uomini, ma anche le donne dovrebbero fare i controlli periodici. Quali e perché?
"Le donne ovviamente presentano tutte le patologie legate alla calcolosi delle vie urinarie, come l'uomo e allo stesso modo tutto quello che riguarda la patologia oncologica di reni e vescica. In più nelle donne esiste il problema ad esempio delle cistiti ricorrenti che sono molto debilitanti e poi esistono tutte le problematiche legate al prolasso degli organi genitali e all'incontinenza urinaria. Diciamo che in linea di massima possiamo consigliare di eseguire almeno a partire dai 40 anni un esame urine, un'urocoltura e un'ecografia addominale completa una volta all'anno e poi ovviamente in caso di problematiche sarà l'urologo, a seconda dei casi di volta in volta, a decidere quali tipologie di esami effettuare e con quale cadenza".
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