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Sconcertante a Torino

Truffatore vendeva in tutto il mondo falsi anelli di papa Francesco e autografi della Regina Elisabetta

C'erano anche vinili con le firme false dei Beatles e i calzoncini di Rocky di Sylvester Stallone

L’anello indossato da Papa Francesco, la papalina del Santo Padre, i biglietti da visita firmati dalla Regina Elisabetta, i vinili autografati dai Beatles e da Freddie Mercury, i calzoncini indossati da Sylvester Stallone in Rocky IV. Sono solo alcuni dei “cimeli”, ovviamente falsi, ma con tanto di certificazione, spacciati da un torinese di 37 anni denunciato dalla Guardia di Finanza. Per le spedizioni degli oggetti in tutto il mondo, l’uomo utilizzava l’identità di sua nonna deceduta anni fa. L’indagine ha preso il via da una segnalazione dell’Agenzia delle dogane.

Lo sviluppo investigativo «ha portato all’individuazione - spiegano dal comando di corso IV Novembre - del 37enne. Sono state tracciate e documentate molte spedizioni di merci in tutto il pianeta effettuate dall’indagato, che si avvaleva, per entrare in contatto con i clienti, di noti portali di e-commerce »

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Individuati i magazzini, nel corso delle perquisizioni sono state trovate e sequestrate decine di magliette delle più blasonate squadre europee di calcio (Paris Saint Germain, Real Madrid, Manchester United, Juventus, Milan, Inter), con autografi falsi di Messi, Ronaldo, Neymar e Ibrahimovic. Non solo, sono stati trovati anche anelli e papaline, certificati come appartenuti a Papa Francesco, biglietti con la firma apocrifa, ma falsa, della Regina d’Inghilterra, dischi in vinile su cui erano state apposte le firme di note star come Michael Jackson, Freddie Mercury, The Beatles, Vasco Rossi, Bob Dylan, Bruce Springsteen, calzoncini indossati da Sylvester Stallone nel film “Rocky IV” e dallo stesso autografati. «Abbiamo anche sequestrato - aggiungono dal Comando - varie migliaia di falsi certificati di autenticità, che avevano lo scopo di trarre in inganno i potenziali acquirenti degli articoli, il cui prezzo di vendita oscillava dai 100 euro proposti per le magliette sportive, a qualche migliaio di euro per l’oggettistica più “rara”». All’indagato è stato anche sequestrato un conto corrente con circa 100mila euro.

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