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Il Reportage
27 Maggio 2023 - 08:21
Era il 16 maggio quando 53 unità della Protezione Civile del Piemonte partivano da Alessandria e raggiungevano Molinella, nella provincia di Bologna, per restar4giorni. Attualmente 80Uomini e donne da Novara, Torino, Alessandria e Vercelli, tra volontari e funzionari sono al lavoro a Ravenna, nella provincia, in quelle che sono le aree più difficili: sono 35000 le persone evacuate, oltre 3000gli edifici danneggiati dall’acqua.
Ravenna è seconda solo a Roma come estensione.
I NOSTRI A LAVORO
La Colonna Mobile Protezione Civile del Piemonte oggi è impegnata su più fronti per contrastare la tragedia che ha messo in ginocchio diversi territori in Romagna.
In particolare nel ravennate è presente un cantiere strumentale con enormi pompe che lavorano per abbassare il livello del canale.
“Operazione fondamentale in quanto in questo canale confluiscono le acque dellearee inondate della zona nord di Ravenna,permette di farle arrivare al mare. Senza questa operazione possiamo affermare che i territori sarebbero sommersi.” Dichiara Antonio Oriente, funzionario del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, area previsione e protezione rischi.
LE COMUNICAZIONI DEL COC
Il Centro Operativo Comunale di Ravenna è al lavoro senza tregua per monitorare la situazione.
La città nel frattempo ha trasformato palestre e multisale cinematografiche in strutture ed hub che accolgono chi è rimasto fuori da casa.
“La Protezione Civile del Piemonte è stata fondamentale per noi. Non smetteremo mai di ringraziarli” commentano da Palazzo Comunale a Ravenna
RUSSI, EMERGENZA RIENTRATA
Tra i fiumi Lamone e Montone c’è una località di nome Russi, con12000 abitanti. È qui che i “nostri” fanno campo base dal 20maggio.
“La Protezione Civile del Piemonte ci ha permesso di realizzare in due giorni e mezzo quello che altrimenti a noi avrebbe richiesto sei mesi. Sul serio. A Russi la fase critica è stata superata, tuttavia la Romagna ha bisogno di aiuto ancora, in alcune zone la situazione è agghiacciante, abbiamo bisogno del vostro aiuto, necessitiamo il sostegno per la Romagna” queste sono le parole di Valentina Palli, sindaca di Russi e neo-mamma da appena tre mesi.
Lei il primo ordine di evacuazione lo ha emesso il16maggio, diretto agli abitanti delle strade marginali dei fiumi, consegnandolo a mano suonando ogni singolo campanello.
Sono morti due anziani, in quel paese di12000anime. Un testimone racconta: “Hanno scritto i giornali che sono deceduti per l’alluvione. Non è vero. Hanno avuto un incidente domestico durante l’evacuazione.”
Qui Franca ha un circolo dove i nostri mangiano. “Sono bravissimi, generosi, educati. Siamo lieti di averli a Russi.”
LA CROCE VERDE DI VILLASTELLONE
A Borgo Serragli si piange mentre vengono svuotate le case, dove l’acqua è ancora alta.
A portare sostegno ai romagnoli c’è anche la Croce Verde di Villastellone: “Ci stiamo coordinando con il comune di Ravenna: pompiamo via l’acqua e spaliamo fango” dice il volontario Omar Pitino.
A CESENA CHIUSE LE CUCINE POPOLARI
La vicedirettrice Paola Farneti è preoccupata per i danni e la chiusura del suo centro, dove prima dell’alluvione si poteva mangiare come in trattoria donando un’offerta o senza pagare: cucinavano pasti per senza tetto e persone senza reddito.
FAENZA: L’APOCALISSE HA LA FORMA DEL FANGO
In bocca si sente il sapore della sabbia, camminando per Borgotto, quartiere nel centro di Faenza.
Le auto sono sommerse, le case inagibili, i residenti inconsolabili.
Qui Massimo lava dal fango un album di fotografie.
“È ciò che mi resta della mia casa. Sono nato in questo appartamento. Ci ho messo su famiglia, fino a che non sono rimasto vedovo pochi anni fa.”
Alla sera i volontari mangiano tutti insieme.
Cantano Romagna mia di Casadei, come si vede nel video virale sui social.
Ma ad avvicinarsi per parlare ai cronisti sono restii.
“Non abbiamo più lacrime.”
LA ROMAGNA PIANGE I SUOI MORTI
Ed è proprio in questa settimana che si tengono i funerali delle vittime di questa catastrofe.
Sono ad oggi15: l’ultima è stata trovata martedì sera, annegata in casa sua.
Tra questi, alcuni hanno perso la vita cercando di metter in salvo i propri animali.
ACQUA STAGNA, I PRIMI MALORI
Chiazze di gasolio in acque stagnanti. Il comune di Ravenna ha ordinato per oggi, 26 maggio, il vaccino per l’antitetanica e contro l’epatite A.
Nelle acque putride galleggia di tutto: non mobili, cibo marcio, immondizia e carcasse di animali in putrefazione.
Si registrano nel ravennate le prime conseguenze con malori intestinali.
La situazione più grave è quella che riguarda Conselice: evacuazione totale del paese.
PIETRO, GIOVANI E ANZIANI INSIEME.
A Cesena vive Pietro, in un condominio basso a ridosso del fiume Savio. Qui l’acqua è arrivata ad 1.80 cm.
Lui è il più giovane degli inquilini dello stabile.
“La cosa più incredibile di questa brutta storia? Centinaia di giovani, ragazzi a malapena maggiorenni, venuti in nostro soccorso.”
EXTINCTION REBELLION: GLI ATTIVISTI SPALANO FANGO
“Ci ritroviamo a Bologna tutti i giorni, nello stesso punto, al mattino. Organizziamo macchinate e raggiungiamo le zone dove stanno messi peggio. E spaliamo. Siamo un centinaio. Sappiamo quando è il caso di buttar colore -lavabile, non vernice- e quando invece c’è da aiutare concretamente. Anche questo è attivismo.” Commenta Marta.
E dei giovani parla anche Teresa, titolare di “Rossi Abitare”: “Non ho parole. Per favore scrivetelo ovunque. I giovani ci hanno salvato. La nostra attività è di5000mq. Vengono a flotte dai primi giorni per aiutarci a liberare. Qui era l’inferno.”
E di giovani a spalare se ne vedono a bizzeffe. Con il sorriso, levano le pale dalle braccia di quegli anziani che non vogliono sentirsi inutili nelle operazioni. Li invitano a sedersi. Scrivono sui social, con le dita sugli smartphone, gli stessi dispositivi di cui li accusiamo di esser dipendenti:
“Serve acqua per la famiglia M. via ** suonate li.” O ancora: “Alle 12 punto di raccolta a Bologna, direzione Faenza. Pannolini, latte in polvere. Anche delle pale se ne avete una in più.”
Li intervistiamo mentre formano una catena umana, detriti incastrati nel fango, alcuni pesanti.
“No, quasi nessuno di noi vive qui. Siamo ospiti da Giulia, una nostra amica che fortunatamente aveva due piani di casa. Così siamo già sul posto al mattino. Siamo in 67 a casa sua. Alcuni di noi han preso ferie da lavoro, altri ore di permesso. Io vado ancora a scuola, sono stato bocciato.” Racconta uno di loro.
ASSISTENTI SOCIALI
A supportare i romagnoli dal Piemonte, c’è anche Alice Toselli, 33 enne, assistente sociale torinese socia di A.S.Pro.C: “Siamo assistenti sociali che vengono attivati dalla protezione civile, in casi di emergenza.
La mia prima esperienza da socia. Diamo supporto ai colleghi del territorio, oberati di richieste. I Romagnoli sono forti e coesi tra loro. A livello personale è un’esperienza che mi sta dando tanto.”
FABIO, COL TRATTORE DA REGGIO.
“Ho 23anni. Lo so che sembro più piccolo. Fotografami il trattore! Ho scritto Tin Bota. Significa tieni botta. Vengo qui ogni giorno a Faenza con la mia compagnia di amici. Tra noi c’è un atleta di muay thai, viene dalla Croazia. Doveva stare un paio di giorni per un compleanno, alla fine è rimasto per dare una mano.” Sorride.
Tra lacrime, disperazione, imprecazioni i romagnoli vanno avanti sperando di non esser dimenticati: la maggior parte di loro teme il momento in cui “si spegnerà il faro sulla vicenda” e la notizia sarà un secondo e poi un terzo piano.
Tengono botta, non mollano, come scrivono loro stessi su cartelli e vecchie lenzuola.
Dall’alba al tramonto lavorano instancabili con orgoglio e testardaggine.
“Come potete aiutarci? Venite in vacanza qui che quest’estate abbiamo sistemato tutto. Non solo in riviera eh, la fortunatamente per loro i danni sono pochi. Venite nelle città colpite.” Ed il pensiero va a quelle campagne pubblicitarie, dove queste città sono consigliate come meta per le famigerate piadine ed i parchi divertimento, mentre probabilmente questa tragedia ha messo in luce la caratteristica più forte dei suoi “locals”.
“Abbiamo le palle in Romagna. Le palle quadrate. Le donne pure più degli uomini. Si può scrivere questo?”
E mentre il sole tramonta un gruppo di ragazzi monta le tende nel giardino di una villetta.
“Quanti si fermano per mangiare? Pasta in bianco e San Giovese. Mettiamo su l’acqua per tutti.”
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