Miracolo sul Gran Sasso: ci sono dei superstiti sotto le rovine dell'
hotel Rigopiano, il resort spazzato via dalla
valanga che nella notte di mercoledì scorso si è abbattuta sulla struttura alberghiera di
Farindola, nel Pescarese, distruggendola. Dieci persone sono state trovate vive dalle squadre di soccorso che da 48 ore, ormai, in una vera e propria lotta contro il tempo lavorano incessantemente alla ricerca dei dispersi.
TRA I SOPRAVVISSUTI ANCHE QUATTRO BAMBINI Tra i sopravvissuti ci sono anche quattro bambini. In pratica tutti i piccoli che risultavano ospiti dell'albergo al momento della sciagura. Va detto, in ogni caso, che i numeri non sono certi e potrebbero aggiornarsi di ora.
Vigili del fuoco, volontari del
Soccorso Alpino e uomini della
Guardia di Finanza hanno lavorato tutta la notte e ancora lavorano alla ricerca dei dispersi scavando tra mille difficoltà nel tentativo di ritrovare quanti ancora mancano all'appello.
LA VALANGA POTREBBE SCIVOLARE A VALLE Il lavoro procede in una situazione di forte pericolo dal momento che, come ammesso dagli stessi "caschi rossi", la slavina che ha travolto il resort del Gran Sasso non è sotto controllo e dunque potrebbe anche iniziare a muoversi
scivolando di nuovo verso valle. Si procede, dunque, con il timore di nuovi crolli e valanghe.
SI ERANO RIPARATI SOTTO IL SOLAIO I sopravvissuti individuati dalle squadre di soccorritori, avevano trovato riparo "
sotto il solaio" di un locale cucina attiguo alla sala bigliardo dell'albergo. Un sottotetto in cui si era creata una bolla d'aria, grazie alla quale hanno potuto respirare. Un riparo provvidenziale, dunque, che li ha salvati dalla
valanga assassina.
SALVI LA MOGLIE E IL FIGLIO DEL CUOCO Tra quanti sono riusciti a salvarsi ci sono
Adriana Vranceau e il piccolo
Gianfilippo. Si tratta della moglie e del figlio di
Giampiero Parete, il cuoco sopravvissuto alla tragedia perché era uscito fuori per andare a prendere le medicine in macchina quando è arrivata la slavina. Era stato lui a dare l’allarme per primo. Parete ha potuto riabbracciare moglie e figlio. E presto potrà riabbracciare anche la figlia
Ludovica. La bambina, infatti, risulta tra gli altri sopravvissuti individuati sotto le macerie del resort e tratti in salvo in un secondo momento. La madre della bambina aveva detto ai soccorritori: "Andate da mia figlia è nella stanza accanto".
SOPRAVVISSUTA LA FAMIGLIA DEL POLIZIOTTO A Pescara è stato trasferito anche il piccolo
Edoardo, 9 anni, il primo ad essere estratto dal solaio del Rigopiano. Edoardo era in hotel con il padre
Sebastiano Di Carlo e la madre
Nadia Acconciamessa. I suoi genitori figurerebbero (il condizionale è d'obbligo) ancora tra i dispersi anche se in un primo momento si era diffusa la voce che entrambi fossero riusciti a salvarsi. Tra i superstiti individuati dalle squadre di soccorso, secondo quanto rivelato dal sindaco di Osimo (che cita fonti di polizia), ci sarebbero anche l'agente di polizia
Domenico Di Michelangelo, 41 anni, originario di Chieti, la moglie
Marina Serraiocco, 37 anni, di Popoli, e il loro bambino di 7 anni.
TRASFERITI A BORDO DEGLI ELICOTTERI PER L'ASSISTENZA Due elicotteri, uno della
Guardia Costiera con a bordo una squadra del 118, e uno dei Vigili del Fuoco sono stati fatti scendere nella piana di
Farindola ed hanno così potuto fornire soccorso ai superstiti che via via venivano tirati fuori dalle macerie. I sopravvissuti, dopo la primissima assistenza, sono trasferiti nell'ospedale del capoluogo abruzzese proprio a bordo degli elicotteri.
SI CONTINUA A SCAVARE TRA LE MACERIE Si continua intanto a
scavare alla ricerca degli altri dispersi. Con le temperature ampiamente sotto zero, i soccorsi hanno lavorato per tutto questo tempo grazie all'ausilio delle fotoelettriche. Fino ad ora sono tre i cadaveri recuperati. Tra le vittime ci sono
Alessandro Giancaterino, capo del bar dell'albergo e fratello dell'ex sindaco di Farindola e
Gabriele D'Angelo, cameriere dell'hotel.
IL LAVORO DEI VOLONTARI PIEMONTESI Alle operazioni di soccorso, com'è noto, stanno partecipando anche i 23 operatori del
Cnsas Piemonte -
Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, insieme ai colleghi di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
AL LAVORO DA IERI POMERIGGIO I
volontari piemontesi sono entrati in azione a partire dalle 15 di ieri quando hanno dato il cambio ai tecnico delle delegazioni Cnsas del Centro Italia. Il lavoro è proseguito fino all’una di notte e si è concentrato sulle operazioni di sondaggio e scavo tra la neve e le macerie dell'albergo nel tentativo di ritrovare eventuali superstiti.
SI SCAVA IN CONDIZIONI PROIBITIVE Si tratta di un compito disperato, spiegano gli uomini del Sasp considerando le condizioni dello scenario di intervento: a causa dei materassi, cuscini e calcinacci frammisti alla neve. Le sonde, precisano i volontari del
Soccorso Alpino Piemontese, continuano a trasmettere falsi segnali di ritrovamento e scavare con le pale nella neve pressata e appesantita dal disgelo è estremamente laborioso.
LA DRAMMATICA TESTIMONIANZA DEI SOCCORRITORI "Siamo arrivati con sci e pelli di foca in prossimità dell’albergo e ci siamo ritrovati di fronte a un campo di operazione estremamente complesso - ha dichiarato il presidente del Cnsas Piemonte
Luca Giaj Arcota -. Oltre a ciò che rimane dell’albergo, spostato a valle di una decina di metri dalla neve che lo ha investito, abbiamo ritrovato macerie, mobili e automobili fino a 400 metri di distanza. Significa che le ricerche proseguiranno ancora a lungo su una superficie di terreno molto ampia".
DOMANI L'ARRIVO DI ALTRI VOLONTARI DAL PIEMONTE Dall'alba di oggi, i tecnici del Sasp hanno ripreso le ricerche tra le macerie dell'hotel, mentre una squadra di 8 operatori è stata trasferita in Provincia di Teramo per portare con gli sci da alpinismo generi di prima necessità, acqua e medicinali nelle frazioni ancora isolate dalla neve. Nella giornata di domani un nuovo contingente di
operatori piemontesi partirà alla volta di
Farindola per dare il cambio alle squadre presenti e proseguire le operazioni di ricerca che, in considerazione del territorio in cui si volgono, restano una prerogativa tecnica del personale specializzato Cnsas.
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