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Quando attraversare è un terno al lotto. Strisce invisibili dal centro alla periferia

Vie e piazze dove attraversare la strada diventa una specie di lotteria, perché le macchine non vedono le “zebre” e quindi i pedoni rischiano l’osso del collo. A dispetto dei tanti cantieri di manutenzione stradale - che comunque ci sono e d’estate non mancano mai, per la gioia dei cittadini - a Torino gli attraversamenti pedonali fantasma continuano ad essere tanti. Troppi.

TRA CENTRO E PERIFERIA Perlomeno, in questo caso si può dire che c’è democrazia, nel senso che il centro città è messo male tanto quanto le aree di periferia. In zona Gran Madre, piazza Vittorio, via della Consolata, via Sacchi, solo per fare alcuni esempi, la segnaletica orizzontale lascia parecchio a desiderare. Negli altri quartieri, a San Salvario il poco nobile record apparteneva, fino a poco tempo fa, a corso Raffaello con ben sette attraversamenti pedonali invisibili, che per fortuna adesso sono stati ridipinti. Sì perché qualche volta segnalare serve, come successo a giugno sulle nostre pagine per le strisce tra via Breglio e via Francesco Baracca, vicino all’ufficio postale. Due giorni dopo, erano perfettamente visibili. Un caso analogo era capitato per la segnaletica tra corso Unione Sovietica e corso Traiano e per le strisce di via Pianezza. Tutte rimesse a posto dopo le nostre denunce.

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