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Periferie fuori controllo

Barriera Milano, l'ultima follia: matrimonio (italo-marocchino) in stile Casamonica blocca il traffico

Carrozza con cavalli, tamburi e donne con il velo paralizzano corso Giulio Cesare. L'ira di Forza Italia

Un carro trainato da cavalli bianchi, cocchieri in frac nero e cilindro, tutto intorno un corteo di uomini con il fez rosso e donne velate con abiti bianchi e verdi. Uno spettacolo decisamente insolito che questa mattina ha bloccato per un po’ corso Giulio Cesare, a quanto pare senza le dovute autorizzazioni.

«Sembrava un matrimonio dei Casamonica» racconta qualcuno tra chi ha assistito alla scena, in corso Giulio Cesare all’angolo con corso Palermo. O, a giudicare dalla presenza dei cavalli, un matrimonio gitano. Invece ci dicono che fosse italo-marocchino. C’erano anche un tavolo e un baule, a seguire, con sopra la dote della sposa.

Il corteo arrivava da corso Novara: ha percorso tutto corso Giulio Cesare paralizzando il traffico, compresa la corsia dei mezzi pubblici; poi in largo Giulio ha svoltato a destra per risalire da corso Palermo. Il tutto tra musica, canti, tamburi che in più di una occasione hanno anche fatto innervosire i cavalli, per di più in mezzo al traffico.

«È l’ulteriore dimostrazione che Barriera Milano è ormai «territorio di nessuno» - spiega Luciano Speranza, consigliere di Forza Italia in Circoscrizione -. Una cosa del genere priva di autorizzazione non si era mai vista, con i rischi per la sicurezza inoltre». In largo Giulio Cesare, guardando le foto di cui siamo in possesso, c’era di passaggio anche una pattuglia dei carabinieri, ma non risulta che i militari o altri abbiano mosso rilievi al corteo nuziale.

«Nessuno contesta la gioia di una celebrazione - interviene anche il consigliere comunale Domenico Garcea, sempre di Forza Italia -, ma trasformare il suolo pubblico in uno spazio privato, senza autorizzazioniregolamentazione, è inaccettabile». «Preoccupa - prosegue - l’assenza di un presidio istituzionale: episodi simili mettono a rischio sicurezza e convivenza civile. Il sindaco chiarisca subito come sia stato possibile e quali misure intenda adottare. Torino merita regole certe e rispetto degli spazi comuni».

Probabile che la questione finisca anche in uno dei prossimi consigli comunali.

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