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Le chiacchiere di Cospito con i mafiosi: «Pezzo dopo pezzo arriverà il risultato»

Le chiacchiere di Cospito con i mafiosi: «Pezzo dopo pezzo arriverà il risultato»
C’era anche Pietro Rampulla tra i detenuti al 41bis condannati per mafia a condividere gli spazi sociali con Alfredo Cospito nel carcere di Sassari. Rampulla, soprannominato l’artificiere per la sua dimestichezza con gli esplosivi e con un passato da estremista nero, è indicato come uno degli esecutori della strage di Capaci. Il suo nome è contenuto nella relazione del Dap dove vengono riportati gli stralci di conversazioni captate tra Cospito e altri detenuti al 41 bis nel carcere di Bancali come il casalese Francesco Di Maio e l’esponente della ’ndrangheta Francesco Presta. Nella relazione compare anche il nome di Pino Cammarata. Per Cospito quando era ristretto a Sassari, prima del trasferimento ad Opera, uno dei compagni di cella era il boss della ’ndrangheta Francesco Presta, che lo esortava riferendosi al 41 bis: «Devi mantenere l’andamento, vai avanti». E Cospito rispondeva: «Fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma». E ancora il boss replicava: «Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l’ergastolo ostativo». Dello stesso tenore era il colloquio con Francesco Di Maio, esponente del clan dei Casalesi: «Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato». Cospito, captato, replica alle parole dei compagni di detenzione usando un concetto più volte espresso e affidato anche dal suo avvocato Flavio Rossi Albertini: «Non voglio che sia una battaglia solo per me». I colloqui erano stati in seguito posti all’attenzione del capo del Dap che ha poi inviato una relazione all’ufficio di gabinetto del ministro della Giustizia. La stessa mail contenente il documento sarebbe stata inviata anche al sottosegretario Andrea Delmastro.
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