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Conto alla rovescia per il ponte dopo un’attesa lunga vent’anni

Conto alla rovescia per il ponte dopo un’attesa lunga vent’anni
È ormai questione di tempo e il ponte Castellamonte di Venaria, quello che collega la strada provinciale 1 con viale Carlo Emanuele II e la Reggia, verrà abbattuto per lasciare spazio ad nuovo ponte sul torrente Ceronda. Il prossimo 20 marzo, infatti, scadrà il bando da 6.8 milioni di euro aperto alle imprese che vorranno realizzarlo e che avranno formalizzato l’offerta economicamente più vantaggiosa. Poi scatterà il conto alla rovescia: un anno e mezzo circa e l’opera sarà completata e consegnata alla città dopo quasi venti anni di dibattiti politici a più livelli. Basti pensare che era stato oggetto dei programmi elettorali della vecchia Provincia di Torino. Un ponte nuovo, moderno sotto ogni punto di vista. In particolar modo a livello di sicurezza idraulica e strutturale. «Finalmente, dopo anni di attesa, verrà realizzata un’opera la cui importanza non è solo legata alla viabilità ma a un complessivo riassetto dell’area, di messa in sicurezza e di valorizzazione turistica», sottolinea il vicesindaco metropolitano di Torino, Jacopo Suppo. Oltre al ponte, i lavori riguarderanno anche la viabilità relativa alla strada provinciale 1: per il progetto del nuovo ponte è prevista la collocazione in asse al viale Castellamonte, in modo che il visitatore che attraversa il torrente Ceronda non abbia ostacoli alla vista verso la Reggia. Le fasi esecutive di questa soluzione prevedono la demolizione preventiva dell’attuale ponte Castellamonte (comunque necessaria per la messa in sicurezza idraulica) sostituito per il periodo dei lavori da un ponte provvisorio per limitare i disagi al traffico. Il ponte nuovo sarà compreso tra due rotatorie, una su ogni sponda. Per una volta, il centrodestra, che governa la città, e il Pd di Venaria sono sulla stessa lunghezza d’onda. Perché sia Fabio Giulivi, primo cittadino della Reale, sia Rossana Schillaci, capogruppo dem - entrambi sono anche consiglieri metropolitani - sono favorevoli all’opera. «A marzo si conclude un iter iniziato 20 anni fa grazie a una ritrovata collaborazione istituzionale. Un’opera pubblica necessaria per mettere in sicurezza un territorio che racchiude punti di interesse fondamentali quali la Reggia, La Mandria oltre al polo industriale della Magneti Marelli. Il cambiamento climatico, che ha dimostrato di poter devastare il nostro paese, impone agli amministratori di non rinviare più quei lavori considerati fondamentali da tutti i consulenti e i periti coinvolti nel corso di questi anni», sottolinea Giulivi. «Un’opera che doveva essere costruita in contemporanea ai famosi parcheggi della Reggia, cosa invece non accaduta. Per la città è un traguardo importante: Venaria ormai è una città turistica e il nuovo ponte è fondamentale se vogliamo pensare a un nuovo rilancio», sottolinea Schillaci.
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