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La maxi-sfilata dei 1.200 bimbi cancella il degrado nel giardino

carnevale ic ilaria alpi

La Barriera che vorrei. L’avrà forse detto o pensato chi ieri si è affacciato dai palazzoni che danno sul giardino Saragat di via Leoncavallo. Un’area dove i vandali hanno divelto la targa del Presidente della Repubblica, di fronte ai servizi sociali sotto il cui porticato sostano i clochardMa ieri i protagonisti erano i bambini, un “esercito” di 1200 alunni dell’Istituto Ilaria Alpi che ha sfilato per il Carnevale dalla sede di via Bologna fino ai giardini. “La scuola in festa”, il claim della mattinata. Mica semplice, radunare tutti questi pargoli. La preside Aurelia Provenza quasi non ci crede: «Sono tanti, molti non sapevano nemmeno di essere compagni tra loro». Ogni classe ha sfilato prendendo spunto da una tema. La 5I con le regioni italiane, la 5D portava in scena le divinità dell’antica Grecia. Diavoli e forconi invece, per i più piccoli della 2C, che interpretavano la Divina Commedia. E non poteva mancare l’ambiente, riprodotto dalla 4B con cartelli col faccione di Greta Thunberg o con sopra scritto “salviamo il Pianeta”. «Siete bellissimi, ringraziate le vostre maestre. Buon Carnevale», il saluto dell’assessora Salerno.

Una festa che ha richiamato mamme, papà, nonni e zii, tutti pronti a immortalare col cellulare un evento più unico che raro. «È la prima volta che facciamo la festa di Carnevale - ammette la preside - e le facce felici degli alunni sono la cosa più bella». Ic Ilaria Alpi che è una vera e propria “babele”: sono 38 le nazionalità rappresentate, quindi un quinto del mondo è seduto tra i banchi dei quattro plessi. «Problemi? Nessuno. La parola d’ordine è inclusione. Tra i bambini non ci sono barriere o differenze, non le notano nemmeno», dice la preside. Poi sì, qualche grattacapo c’è stato. L’ultimo a Natale, con i ladri che hanno rotto le porte tagliafuoco e vandalizzato le macchinette delle merendine. Succede, se sei in periferia. Come rispondere a questi fattacci? Con coriandoli, festoni, e una maxi-sfilata in costume. «In futuro - conclude la dirigente - vogliamo anche prenderci cura del giardino». Magari con un patto di collaborazione, come già avviene altrove. E cancellare il degrado dal Saragat. Eccola qui, la Barriera che vogliamo.

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