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15 Novembre 2022 - 08:14
Ammonta a qualche decina di migliaia il numero di pesci protagonisti di un particolare fenomeno di moria e di “stordimento” emerso in un tratto del Rio Orchetto di Chivasso. Un caso che è stato prontamente segnalato all’Arpa che è intervenuta sul posto e che, a fronte del «comportamento anomalo della fauna ittica presente», ha effettuato una serie di campionamenti dell’acqua per comprendere la causa dell’ammassamento di una tale quantità di pesci.
Una moria simile, oltre che nel Rio Orchetto alla confluenza del Po nel suo tratto chivassese, è stata rilevata anche in un tratto della Dora Riparia, a diversi chilometri di distanza. E le analisi di laboratorio disposte dall’Arpa dovranno chiarire la spiegazione del fenomeno. Sul posto, nella mattinata di ieri, si sono recati anche l’assessore all’ambiente Fabrizio Debernardi e il sindaco Claudio Castello. «Non tutti i pesci sono morti - interviene l’assessore -, ma si tratta di un fenomeno particolare che ha fatto sì che decine migliaia di animali si ammassassero in quel tratto di Rio, probabilmente a causa della temperatura dell’acqua».
«Durante il nostro sopralluogo abbiamo visto alcuni pescatori prodigarsi nel tentativo di salvare gli animali e, come Amministrazione, ci siamo prontamente attivati presso la Città Metropolitana per chiedere se sia possibile spostare i pesci e salvarli da questa condizione. È stata proprio Città Metropolitana a comunicarci che un fenomeno del genere potrebbe essere anche frutto di un’influenza di particolari tipi di alghe. In ogni caso aspettiamo i risultati delle analisi dell’Arpa».
«Una così grande quantità di pesci in un ridotto specchio d’acqua - conclude - potrebbe far pensare a una mancanza di ossigeno, se invece si riscontrasse una situazione di avvelenamento, anche se i pesci sono “storditi” e non morti, sarebbe molto grave».
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