l'editoriale
Cerca
Venti di Guerra
26 Marzo 2023 - 19:47
Luigi Bettazzi
Il Vescovo emerito di Ivrea Luigi Bettazzi, già presidente nazionale di Pax Christi, è intervenuto sabato sera a Chivasso con alcune riflessioni sulla pace, un anno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, in un dibattito con Michele Ruggiero e Beppe Reburdo, già presidente dell’associazione per la pace del Piemonte. Bettazzi, alla soglia dei quasi 100 anni d’età - è nato nel 1923 -, ha detto la sua sul conflitto che si trascina da tredici mesi ormai. «In questa guerra nessuno vuole perdere - ha detto -. L’Ucraina ha già perso 150 mila morti in gran parte civili, ha avuto milioni di esuli, le città distrutte… Eppure la guerra continua. Noi abbiamo tutti, dico tutti, abbiamo una mentalità violenta: la violenza si ferma solo con un'altra violenza. Ma allora ecco che bisogna cambiare la mentalità».
«Avevamo promesso che caduta l'alleanza bolscevica sarebbe finita anche la Nato e noi non solo non l'abbiamo fatta finire, ma siamo andati a prendere tutti i Paesi che erano sotto l'alleanza bolscevica e adesso sembrava che prendessimo pure l’Ucraina - ha proseguito Bettazzi -. L’Ucraina per la Russia rappresenta anche religiosamente la madre Patria: il primo Patriarca era a Kiev poi è andato a Mosca. Mosca non c’era nemmeno quando c’era già il patriarca a Kiev». «Non rimprovereremo mai abbastanza Putin - ha proseguito - per quello che ha fatto, ma l'abbiamo spinto noi con la previsione che anche l'Ucraina entrasse in qualche modo nella Nato: questo non dobbiamo dimenticarlo». «L'Europa ha fatto il suo primo intervento per la diplomazia con la Russia dopo 60 giorni di guerra perché tanto sapeva che l'America non glielo avrebbe lasciato fare prima - ha detto il Vescovo emerito -. L’America ha insistito con l’Ucraina per difendersi così perché così difende anche il suo primato nel mondo. Io ho una grande gratitudine verso l’America perché se abbiamo vinto la prima e la seconda Guerra Mondiale è perché l’America è entrata nel conflitto. Ma oggi, a distanza di ottant’anni, vuole mantenere il suo primato nel mondo e visto che la Russia glielo insidia, tanto vale fare una guerra. Tanto è lontano da casa loro». Bettazzi ha proseguito sostenendo che «siccome
«Adesso Putin pur di non perdere è disposto ad adoperare la bomba atomica, l’America che cosa può fare? Siccome non si può entrare in una guerra nucleare, comincia a tirarsi un po’ indietro mentre la Russia chiede il sostegno alla Cina. Insomma, è una guerra tra grandi potenze»
. Per il religioso una via d’uscita ci sarebbe. Ma nessuno ne sta parlando. «Ciò di cui pochi parlano è la possibile di un’interposizione - ha spiegato - cioè un gruppo di volontari che vanno in mezzo tra i due eserciti obbligandoli a fermarsi, a smettere di bombardare. E’ già stata fatta in Libano, a Sarajevo quando andammo in cinquecento frapponendoci tra l'esercito serbo e la popolazione civile. Smisero di bombardare finché rimanemmo lì. Oggi in pochi ci pensano ad una vera interposizione, perché in fondo è un’utopia. Chi può organizzare l’interposizione? L’Onu. Ma l’Onu non può farlo perché nel Consiglio permanente ci sono le cinque nazioni che hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale quasi 80 anni fa: l’America, la Russia, la Cina, la Francia e l'Inghilterra che si sono riservati il diritto di veto. Oggi l’Onu non può organizzare un’interposizione perché la Russia metterebbe il veto. Ma mi chiedo: è giusto che perché cinque nazioni hanno vinto una guerra 80 anni fa possano rendere inoperosa l’Onu? Ecco: io credo che uno degli impegni che noi dovremmo assumere per la non violenza è sbloccare l’Onu dalla violenza delle cinque nazioni».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..