Il bersaglio mobile svela il cecchino

A “Stati generali”, la nuova trasmissione politico-satirica di Serena Dandini (col solito team di guitti rossi) c’era la falsa intervista a Renzi fatta da Franca Leosini, detta Leosinistra, perfetto esempio di giornalista organica, conduttrice di “Storie maledette”, vispa 85enne (largo ai giovani!) addestrata da Augias (quello che dice che la destra vota con la pancia, e bisogna educarla a votare con la testa) e lanciata da Curzi (l’inventore di Telekabul). Stavolta volevano demolire Renzi, che tiene sotto scacco il Pd, padron di casa. Per ridicolizzarlo, ecco pronta la Leosini, con la tecnica truffaldina delle risposte spaiate. Si registra l’intervista, poi nel montaggio si cambiano le domande, sostituendole con altre fatte con un finto intervistato di spalle, così quando il vero risponde, inquadrato di fronte, fa la figura del fesso. Bari! E poi belate che le rilevazioni Agcom danno Salvini come il politico più presente su tutte le reti. Quei dati misurano il “tempo di parola” nei Tg e nelle altre trasmissioni/dibattito, ma non è lì che si raccatta consenso. Zingaretti potrebbe parlare il triplo di Salvini e farebbe solo perder voti al Pd. Alla pesca a strascico dei consensi provvedono i collaudati pescherecci mediatici della flotta rossa. Le finte trasmissioni d’inchiesta. I salotti. Credete forse che Agcom controlli se sono verdi o rossi i conduttori come Annunziata, Berlinguer, Gruber, Fazio, Floris, Littizzetto, Gramellini, Mentana, Dandini? O le trasmissioni come Agorà, Report, L’aria che tira, Tagadà, Piazza pulita, Propaganda Live? Ma questi non contano. Sono armi di dotazione. Van solo imbavagliati Salvini e i Tg, e allora sotto con le sardine e i belati Agcom.

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