Allivato lazzo su Malte

Scrivo prima che la cosa avvenga, ma mentre voi leggete queste parole la sonda spaziale cinese Tianwen avrà appena sganciato su Marte (a meno di guai dell’ultimo istante) il “Dio del fuoco”, cioè il suo rover per l’esplorazione del pianeta rosso. La Cina diventa così la sesta potenza a raggiungere Marte dopo Usa, ex Urss, Agenzia spaziale europea, India ed Emirati Arabi.

Caratteristica comune a queste missioni è stata la trasparenza: successi (pochi) e fallimenti (tanti) sono sempre stati trasmessi in diretta Tv. Tutti, meno quelli sovietici e cinesi. I tiranni non amano rischiare di condividere eventuali fiaschi. Infatti l’ammartaggio di questa notte è stato visto in diretta solo dai tecnici. Sono fatti così, i nipoti di Mao. La parola trasparenza non esiste nel loro vocabolario, e non solo nella gara spaziale.

La Cina è un predatore commerciale, ha sempre rubato i brevetti di altri paesi e attuato pratiche commerciali scorrette, per non dire piratesche. Non ha mai rispettato i criteri di reciprocità, partecipando alle gare di appalti pubblici degli altri paesi, ma impedendo agli altri di partecipare alle sue. Produce inquinando e sfruttando la povertà dei ceti più umili, copia ed esporta tutto, compresi i virus.

Si sta comprando l’Africa a colpi di regioni intere. Influenza la politica europea finanziandone i partiti e invitandone i membri in Cina. Si finge democratica mentre incarcera gli oppositori, sterilizza o chiude nei gulag gli Uiguri dello Xinjiang e i buddisti del Tibet, due immensi stati presi con la forza nel 1949. Ma Bergoglio si rifiuta di ricevere il Dalai Lama per non offendere Pechino. E noi? Noi ci distraiamo con gli sfratti dei palestinesi.

collino@cronacaqui.it